MUSICA IN CAMMINO TRA LE VETTE DEL TRENTINO

Un mese di concerti tra le Dolomiti trentine in luoghi raggiunti a piedi dal pubblico e dai musicisti, spaziando dalla world music alla musica classica, dalla canzone d’autore al jazz, fino a incontri tra musica e letteratura

MUSICA IN CAMMINO TRA LE VETTE DEL TRENTINO #1
MUSICA IN CAMMINO TRA LE VETTE DEL TRENTINO #1
MUSICA IN CAMMINO TRA LE VETTE DEL TRENTINO #2
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MUSICA IN CAMMINO TRA LE VETTE DEL TRENTINO #3
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MUSICA IN CAMMINO TRA LE VETTE DEL TRENTINO #4
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MUSICA IN CAMMINO TRA LE VETTE DEL TRENTINO #5
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MUSICA IN CAMMINO TRA LE VETTE DEL TRENTINO #6
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MUSICA IN CAMMINO TRA LE VETTE DEL TRENTINO #7
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MUSICA IN CAMMINO TRA LE VETTE DEL TRENTINO #8
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MUSICA IN CAMMINO TRA LE VETTE DEL TRENTINO #9
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MUSICA IN CAMMINO TRA LE VETTE DEL TRENTINO #10
MUSICA IN CAMMINO TRA LE VETTE DEL TRENTINO #10

L’edizione n. 29 de I Suoni delle Dolomiti si svolgerà dal 28 agosto al 29 settembre: 18 eventi raggruppati nell’arco di un mese, tra la fine dell’estate e l’inizio dell’autunno ospitati tra le montagne del Trentino, scenario naturale unico al mondo dove note musicali e parole si incontrano incamminandosi verso le vette, così come lo fanno insieme gli stessi musicisti e lo stesso pubblico.
Ma prima ancora di entrare nel dettaglio del programma disegnato dal Direttore Artistico Mario Brunello, occorre tenere a mente le 13 parole che rappresentano altrettanti punti del Manifesto dei Suoni delle Dolomiti, ideato lo scorso anno per sintetizzare lo spirito del Festival: ascolta, Dolomiti, suoni, spazi aperti, silenzio, luce, terre alte, camminare, impegno, condivisione, rispetto, accessibilità e tradizione. Parole legate l’una all’altra in modo indissolubile e che attestano l’unicità del Festival. I Suoni delle Dolomiti non sono infatti riproducibili: ogni anno nuove idee e nuove sonorità percorrono sentieri e pareti; ogni anno si aggiungono scenari nuovi; ogni anno torna la voglia di sperimentare e mettersi in gioco anche nel dialogo tra artisti, pubblico e natura. E ad ogni edizione le persone scoprono la montagna come luogo di meraviglia e incontro, come esperienza da ricordare e, soprattutto, da vivere e condividere fin dal primo momento, camminando lungo i sentieri fianco a fianco dei musicisti per raggiungere le conche, i prati, le radure in quota, dove il suono degli strumenti dialoga con il paesaggio circostante e la natura della montagna, giocando con gli echi o inseguendo un sussurro di vento, in un teatro naturale senza confini, aperto e intimo allo stesso tempo. I Suoni delle Dolomiti non sono facili, perché lo spazio in cui abbandonarsi all’incontro con la musica si conquista con la fatica del camminare, che diventa autentico moltiplicatore della soddisfazione e dell’appagamento di un’esperienza straordinaria.

La 29esima edizione de I Suoni delle Dolomiti prende avvio nel solco della world music, o meglio del fado: mercoledì 28 agosto a Malga Tassulla, nell’anfiteatro naturale che racchiude il Pian della Nana, nel settore più settentrionale delle Dolomiti di Brenta, Carminho, una delle più talentuose cantante di fado delle ultime generazioni, porterà in alta quota la struggente poesia della musica per antonomasia del Portogallo.

Domenica 31, tra i pascoli attorno a Malga Canvere, in Val di Fiemme, è in programma il primo incontro ravvicinato con la musica classica, con Die Cellisten des Mozarteum Salzburg, ovvero “I Violoncelli del Mozarteum”, gruppo di giovani ma già affermati musicisti, studenti della prestigiosa università di Salisburgo, guidati e diretti da Giovanni Gnocchi, solista di fama internazionale. Un registro totalmente diverso avrà il concerto del 3 settembre, sui 2.200 metri di Località Tresca, in Val di Fiemme, al cospetto del Gruppo del Latemar e del Monte Agnello: la Bandakadabra, sorta di surreale "pocket orchestra" fatta di fiati e percussioni, proporrà un mix di disparati linguaggi musicali, sfoderando una travolgente verve comico-teatrale.
L’incontro tra musica e letteratura sarà al centro del trekking, tre giornate di suoni e parole, dal 4 al 6 settembre nel cuore roccioso delle Pale di San Martino, che getterà un ponte ideale tra le montagne del Trentino e le Badland americane, attraverso le parole dello scrittore Paolo Cognetti e le canzoni di Bob Dylan, Bruce Springsteen, Johnny Cash e altri miti a “stelle e strisce”, interpretate dalla voce e dalla chitarra di Pietro Brunello e dal violoncello di Mario Brunello. A conclusione del trekking, sarà la radura dei Prati Col ad accogliere l’incontro tra le storie raccontate tra sentieri e rifugi e la realtà di quel tipo di America, scomoda e difficile, in cui è cresciuto Micah P. Hinson, cantautore tra i più originali, e a cui fa riferimento anche il chitarrista Alessandro “Asso” Stefana, altro ospite del concerto.

La musica classica sarà di nuovo sugli scudi l’8 settembre, a Col Bel, in Val di Fassa, con l’inedito duo violino e viola di Clarissa Bevilacqua e Vika Powell, giovanissime concertiste già apprezzate sui palchi di tutto il mondo, e il giorno dopo in occasione dell’Alba delle Dolomiti, attesissimo evento che quest’anno si svolgerà a Prà Castròn di Flavona, conca naturale sovrastata dalle pareti del Brenta, alle ore 6.40. Protagonista dell’immancabile saluto al sorgere del sole, sempre fonte di grandi emozioni, sarà quest’anno la musica di Mozart, nell’esecuzione della Camerata Royal Concertgebouw Orchestra di Amsterdam, ensemble formato da prime parti di una delle più prestigiose orchestre sinfoniche a livello internazionale.

Il 10 settembre, sui prati attorno alla Malga Vallesinella Alta, in un anfiteatro sempre dominato dalle vette del gruppo delle Dolomiti di Brenta, risuoneranno invece le quattro voci-strumento delle Faraualla, gruppo che nei suoi canti mescola abitualmente molteplici etnie e periodi storici, partendo dalla terra che ne ha dato i natali, la Puglia.
Venerdì 13 settembre, a Villa Welsperg, ai piedi delle Pale di San Martino, è previsto un progetto speciale, dal titolo E lucevan le stelle, dedicato a Giacomo Puccini, nel centenario della morte di uno dei più grandi operisti: il soprano Lana Kos e il tenore Raffaele Abete interpreteranno, coadiuvati da I Solisti di Verona, alcune delle più famose arie pucciniane.
E il 14 settembre i Laghi di Bombasél, in Val di Fiemme, accoglieranno il francese Quartetto Arod sulle note del Quartetto op. 76 n.6 in mi bem. maggiore, HOB. III:80 di Joseph Haydn e del Quartetto per archi n.3 in la maggiore op. 41 n.3 di Robert Schumann.

I Suoni delle Dolomiti 2024 daranno poi spazio alla canzone d’autore con una nuova proposta che arriva da oltre confine e un italianissimo gradito ritorno.
Domenica 15 settembre, nei pressi di Bait del Germano, tra le praterie in quota della dorsale a sud di Cima Paganella, si esibirà Foy Vance, irlandese del Nord di origine ma in realtà cittadino del mondo, ovunque apprezzato per la sua vocalità calda e profonda. Tratti di innato eclettismo caratterizzano anche Raphael Gualazzi, atteso martedì 17 a Malga Brenta bassa, bellissimo anfiteatro naturale di pascoli e foreste nel cuore della Val Brenta, dove il pianista e cantautore urbinate darà fondo alle proprie risorse comunicative, fatte di swing, simpatia e un pizzico di romanticismo.

Musica e spiritualità è invece il binomio attorno al quale ruoterà il concerto di giovedì 9 settembre nei pressi del Rifugio Roda di Vael, nel cuore delle Dolomiti fassane: direttamente dall’Armenia arriverà il Gurdjieff Ensemble, formazione che, con l’ausilio di strumenti tradizionali a corde, a fiato e a percussione, porta l’ascoltatore a immergersi in un’atmosfera sospesa nel tempo e nello spazio, profondamente intrisa di quella sacralità che contraddistingue il misticismo sufi.

Il jazz, nello specifico quello fiorito in ambito europeo, avrà il suo momento di rappresentazione sabato 21 settembre in Località Giasenei, luogo ideale per ascoltare e ascoltarsi sopra l’abitato di Sagron Mis, tra il gruppo delle Pale di San Martino e del Cimonega - Vette Feltrine: qui il contrabbassista francese Renaud Garcia-Fons, autentico virtuoso del suo strumento, suonerà in trio con Il fisarmonicista David Venitucci e il vibrafonista e percussionista Stephen Caracci, con i quali ha registrato l’album La vie devant soi, ricco di preziosi profumi cameristici e di altrettante sfumature. Artefice del connubio tra musiche di diversa provenienza, Renaud Garcia-Fons passerà il testimone il giorno dopo, a Camp Centener, sopra Madonna di Campiglio, alla cornista classica Sarah Willis, primo corno dei prestigiosi Berliner Philhamoniker, e al suo singolare progetto Mozart y Mambo, dove la musica dell’insigne compositore salisburghese va a braccetto con la musica di Cuba, grazie a un gruppo di musicisti provenienti da una delle isole più musicali del mondo.  

L’ultima serie di appuntamenti della 29esima edizione de I Suoni delle Dolomiti sarà aperta mercoledì 25 settembre, nei pressi del Rifugio Fuciade in Val di Fassa, dalla Paolo Conte Legacy, ovvero da un omaggio a una delle più grandi firme della canzone italiana reso da un gruppo di musicisti che da oltre 30 anni accompagnano in tournée il cantautore astigiano.
Sabato 28, sui 2.200 m di Località Tresca, nel Gruppo Cornacci in Val di Fiemme, di fronte al Gruppo del Latemar e del Monte Agnello, i ragazzi di PEM - Potenziali Evocati Multimediali, gruppo di giovani attori formatisi alla Scuola per Attori del Teatro Stabile di Torino diretta da Gabriele Vacis, intoneranno canti in diverse lingue, di diversi paesi e tradizioni popolari, dalla Liguria alla Puglia, dalla Grecia all’Islanda, in una babele di lingue, dialetti e racconti.
Uno che di racconti e linguaggi se ne intende parecchio è Roberto Vecchioni, protagonista del gran finale de I Suoni delle Dolomiti 2024: il “professore” si esibirà domenica 29 settembre nelle vicinanze del Rifugio Micheluzzi in Val Duròn, sopra Campitello di Fassa, in versione acustica coadiuvato dal violinista Lucio Fabbri al violino e dal chitarrista Massimo Germini. La “lezione” di musica e di vita è ancora una volta assicurata.

Uno dei cardini programmatici de I Suoni delle Dolomiti è l’accessibilità. Quattro dei concerti del Festival – 13 settembre a Villa Welsperg con omaggio a Puccini, 17 settembre a Malga Brenta bassa con Raphael Gualazzi, 21 settembre in Località Giasenei con Renaud Garcia Fons Trio e 25 settembre al Rifugio Fuciade con Paolo Conte Legacy – saranno resi accessibili anche a persone con disabilita motoria e uditiva. Ciò grazie all’utilizzo di mezzi e bike inclusivi e a sistemi audio-tattili Subpac messi a disposizione da Re-Moove, azienda trentina specializzata in mobilità inclusiva.

Significativa è quest’anno anche la rinnovata collaborazione con il Conservatorio “F.A. Bonporti” di Trento, dopo la positiva esperienza del 2023 durante il trekking di Paolo Fresu e con la Banda Osiris. In occasione dei concerti della Camerata Royal Concertgebouw Orchestra di Amsterdam e del Quartetto Arod, alcuni allievi dello stesso Conservatorio potranno incontrare i musicisti, confrontandosi su aspetti strumentali, ma anche sul rapporto tra musica e natura.

Tutti i concerti de I Suoni delle Dolomiti sono in programma alle ore 12, ad eccezione dell’Alba dell’8 settembre, ore 6.40, e dei concerti del 19 e 25 settembre, previsti alle ore 14.


Come partecipare

  • la partecipazione agli eventi è gratuita, tranne per il trekking dove è prevista iscrizione e il pagamento di una quota.

I luoghi dei concerti si possono raggiungere anche:

·         con le Guide Alpine e gli Accompagnatori di Media Montagna e di Territorio del Trentino, a pagamento, con prenotazione obbligatoria e posti limitati;

·         con agli Accompagnatori di MTB del Trentino, a pagamento, con iscrizione obbligatoria e posti limitati solo in alcune date come da calendario.

In caso di maltempo

  • il concerto avrà luogo lo stesso giorno in valle alle ore 17.30. Il ritiro dei biglietti gratuiti potrà avvenire a partire da due ore prima l’inizio dello spettacolo direttamente alle casse del Teatro/luogo di recupero

Informazioni dettagliate sul sito www.visittrentino.info/it/isuonidelledolomiti

 



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