IN PEDANA LE LEGGENDE DELLA SCHERMA VEZZALI E VACCARONI, MA ANCHE TANTI ALTRI SPORT AL FESTIVAL

Spazio anche al golf, allo skateboard e alla ginnastica ritmica

IN PEDANA LE LEGGENDE DELLA SCHERMA VEZZALI E VACCARONI, MA ANCHE TANTI ALTRI SPORT AL FESTIVAL #1
IN PEDANA LE LEGGENDE DELLA SCHERMA VEZZALI E VACCARONI, MA ANCHE TANTI ALTRI SPORT AL FESTIVAL #1

 Non solo calcio. L’universo dello sport, come certificano in primis i dati relativi alle Olimpiadi estive ed invernali, racchiude una varietà rilevante di discipline, alcune inserite nei programmi degli eventi a cinque cerchi, altre che sognano di entrare nella grande famiglia. Tanto per snocciolare dei dati nelle ultime edizioni delle Olimpiadi complessivamente si sono disputate gare per 41 sport e 64 discipline. Guardando i numeri che riguardano l’Italia nella sua storia ha portato a casa 758 medaglie di cui 258 d’oro, 231 d’argento e 269 di bronzo, ed attualmente è la terza realtà al mondo nel medagliere di tutti i tempi.
Gran merito di questi risultati straordinari è giunto dalle discipline minori, quelle che salgono alla ribalta solo ogni 4 anni. Come la scherma italiana, che in 32 edizioni delle Olimpiadi ha ottenuto ben 130 medaglie, ed è la nazione al mondo più medagliata in assoluto, fra l’altro con 49 ori. Altri esempi sono quelli del pugilato con 48 medaglie (15 d’oro), lo judo con 17 medaglie (4 d’oro) e il karate con 1 oro e un bronzo.
Sport e discipline «minori» che in sei edizioni del Festival dello Sport hanno sempre trovato un spazio significativo, con tanti campioni sul palco a raccontare le proprie storie, sempre ricche di particolari e curiosità proprio perché si tratta di attività genuine e dilettantistiche. E sarà così anche quest’anno.

Partendo dalla scherma, alla quale sono dedicati ben tre appuntamenti: Il primo venerdì 13 ottobre alle ore 12,30 presso il Palazzo della Regione con protagoniste Alice Volpi, oro mondiale nel fioretto proprio quest’anno, con altre 7 medaglie iridate e bronzo ai Giochi di Tokyo 2020 e la marchigiana di Jesi Valentina Vezzali, una vera e propria leggenda con 6 medaglie d’oro, 1 d’argento e 2 di bronzo alle Olimpiadi, 16 titoli mondiali con 26 podi complessivi, ed ancora 13 titoli europei, 5 alle Universiadi e 2 ai Giochi del Mediterraneo. Un confronto fra passato e presente del fioretto.
Lo stesso giorno, alle 20,30 presso Palazzo Geremia, sale in cattedra un’altra icona della scherma, pure lei regina del fioretto: la veneziana Dorina Vaccaroni. Il suo palmares include 1 oro alle Olimpiadi di Barcellona 1992, un argento e Seul e un bronzo a Los Angeles, ma anche 5 ori, un argento e tre bronzi ai mondiali ed un oro e un argento agli europei.

Sabato 14 ottobre alle 17,00 presso la Filarmonica, in pedana si sfideranno in un dialogo elettrizzante Tommaso Marini, schermitore anconetano vincitore di due titoli mondiali e 2 europei, che sarà intervistato dalla jesina Elisa Di Francisca, pure lei superlativa ambasciatrice del fioretto con 3 medaglie olimpiche e 7 titoli mondiali.
Due fuoriclasse italiani del pugilato si riveleranno nei cinque giorni di Festival. Il primo è Patrizio Oliva, conosciuto anche come «Sparviero», napoletano doc, che si laureò campione olimpico a Mosca 1980, nonché campione europeo Ebu nei superleggeri e welter, quindi campione mondiale Wba nei superleggeri. L’appuntamento è giovedì 12 ottobre alle 10,30 al Teatro sociale.

Domenica esso salire sul ring trentino (Palazzo Geremia, ore 11,30) sarà Alessandro Duran per un incontro con taglio medico grazie alla presenza di Giuseppe Banfi, direttore scientifico all’Ospedale Galeazzi di Sant’Ambrogio. Il campione ferrarese ha conquistato 2 volte il titolo mondiale Wbu, 3 volte il titolo 3 europeo e 5 volte il titolo italiano, tanto da essere considerato uno fra i pugili italiani più popolare degli anni Novanta. La filosofia, l’approccio al combattimento e la tenacia, indispensabili per chi ha le arti marziali nel cuore troveranno spazio in due momenti distinti. Sabato 14 ottobre alle ore 9,30 presso Palazzo Geremia grazie alle campionesse di Judo Alice Bellandi, bresciana due volte bronzo ai mondiali e agli europei, Odette Giuffrida, romana capace di vincere un argento alle Olimpiadi di Rio de Janeiro 2016 e un bronzo a Tokyo 2020, quindi Assunta Scutton, napoletana che ha preso parte ai mondiali di Tashkent 2022 e Doha 2023, centrando in entrambi i casi un bronzo.

Domenica 15 ottobre alle 14,30 a Palazzo Geremia salirà sul tatami addirittura un campione olimpico. Si tratta del siciliano di Avola Luigi Busà, capace di regalare emozioni forti a tutti gli sportivi italiani a Tokyo 2020, quando ebbe la meglio su tutti gli avversari nella specialità del kumite. Con il padre allenatore Sebastiano a Trento racconterà il proprio percorso sportivo, che lo vide nel 2006, all’età di 19 anni diventare il più giovane campione del Mondo della World Karate Federation, titolo che rivinse anche nel 2012.
Lo sport che ha fatto il suo esordio a Tokyo e che tornerà anche a Parigi 2024 è poi lo skateboard. I segreti verranno approfonditi da Alessandro Mazzara, romano specialista del park skateboarding, che ha già esordito ai giochi giapponesi, e che sarà protagonista giovedì 12 ottobre alle ore 12,00 al Palazzo della Regione, assieme al campione del mondo statunitense Alex Sorgente, che interagirà invece da remoto con un collegamento web.
Spazio poi anche al golf, in un simposio previsto venerdì 13 ottobre alle 18,30 a Palazzo Geremia, nel quale il presidente della Federazione Italiana Golf Franco Chimenti assieme alla giovane atleta Francesca Fiorellini, vincitrice della Junior Ryder Cup e della Solheim Cup. Verranno snocciolati i numeri e l’attività di questo sport, ma soprattutto trarre un bilancio sulla Ryder Cup 2023, che per la prima volta si è disputata in Italia, dal 25 settembre al 1° ottobre.
Due atlete simbolo della ginnastica ritmica come Sofia Raffaeli, marchigiana di Ancona che ha l’esclusività di essere stata la prima italiana a vincere un oro individuale ai campionati del mondo, e Milena Baldassarri, ravennate tre volte campionessa italiana assoluta all around e vincitrice di 5 medaglie mondiali, fra cui l’unico argento mai vinto da una ginnasta italiana ai mondiali 2018, si mostreranno con gentilezza, grazia e personalità sabato 14 ottobre alle ore 12,00 alla Sala Filarmonica.

 

TRENTINO, LA CASA DI TUTTI GLI SPORT
Il Trentino è sportivo per natura. Con le montagne e i laghi appena fuori casa, viene facile volersi mettere in movimento e fare andare le gambe e le braccia. Al territorio adatto a un numero illimitato di discipline sportive, si aggiungono infrastrutture di alto livello e qualità dei servizi. Ecco perché si svolgono qui, durante tutto l’anno, eventi sportivi internazionali e ritiri di top team, dal calcio allo sci, dal basket al volley, ma pure federazioni minori come lo sport orientamento e la scherma hanno scelto il Trentino come training center permanente di allenamento o come luogo ideale per svolgere degli stage in preparazione dei grandi eventi mondiali ed europei.
Grazie alle favorevoli condizioni climatiche, i laghi del Trentino sono un luogo ideale per sport acquatici come la vela e il windsurf, che possono essere praticati quasi tutto l’anno. La parte nord del Lago di Garda, lo specchio d’acqua più grande d’Italia, è teatro di prestigiose regate veliche di livello internazionale. Qui le imbarcazioni a motore sono vietate e si può veleggiare o pagaiare a bordo di una canoa in tutta tranquillità, godendosi la vista delle montagne circostanti e gli scorci di borghi storici come Torbole, descritta da Goethe come una meraviglia della natura, con le sue caratteristiche case disposte ad anfiteatro sul golfo. Numerosi centri velici specializzati offrono corsi di ogni livello e permettono di praticare gli sport acquatici anche in diverse altre località, come al Lago di Ledro, perfetto per i principianti, al Lago di Caldonazzo, che si trova a pochi minuti dalla città di Trento, oppure al Lago di Molveno, a 864 metri sul livello del mare, dove sperimentare il windsurf ad alta quota.

Fiumi e torrenti del Trentino offrono un secondo ventaglio di possibilità per gli amanti degli sport all’aria aperta. Come l’esplorazione in kayak delle gole misteriose del Rio Novella, fino al Lago di Santa Giustina: dopo una breve lezione pratica fornita dagli istruttori di “X Raft”, un percorso di 10 km consente di immergersi nel mondo primitivo dei canyon scavati dall’incessante erosione dell’acqua.
Chi cerca un’esperienza adrenalinica può optare per il rafting, affrontando in gommone le rapide del fiume Noce, in Val di Sole. Il Trentino è conosciuto in tutto il mondo per i centri specializzati dedicati al rafting e il National Geographic ha inserito il Noce fra i dieci fiumi migliori al mondo dove praticare questo sport. In numerose località è infine possibile cimentarsi con il canyoning, che consente di scendere a piedi, con il solo aiuto di una corda, le strette gole scavate da un torrente, sfidando rapide e cascate: una pratica impegnativa che coniuga alpinismo e sport fluviali.
Laghi, fiumi, torrenti e cascate: in Trentino sono presenti oltre 350 siti dove praticare la pesca sportiva nel rispetto dell’ambiente. Nelle acque cristalline di un laghetto o di un torrente alpino si può provare l’esperienza unica di pescare trote e salmerini nel silenzio di una natura incontaminata. I servizi di Trentino Fishing consentono di acquistare permessi giornalieri, prenotare nei lodge attrezzati vicino a parchi, riserve e zone di pesca “no kill” per il “catch and release”, prenotare uscite con guide esperte del territorio.

Per chi invece preferisce la terraferma, la bici è il mezzo ideale per fare sport alla scoperta del Trentino. Con oltre 450 km di piste ciclabili, spostarsi in modo sostenibile e godersi le bellezze del paesaggio è davvero alla portata di tutti, mentre i ciclisti più allenati possono mettersi alla prova affrontando una delle 23 epiche salite che hanno fatto la storia del ciclismo. In sella a una mountain bike si possono lasciare le strade battute ed esplorare la fitta rete di percorsi ciclabili e piste forestali per oltre 8000 chilometri; oggi anche d’inverno, noleggiando una fat bike, che grazie ai suoi grandi pneumatici permette di pedalare agilmente persino in un bosco innevato.

Le montagne del Trentino, infine, offrono ancora mille opportunità per sport a contatto diretto con la natura. Si può fare trekking lungo oltre 5000 km di sentieri che si snodano fra boschi, malghe, laghi alpini, rifugi e vette dolomitiche, un paradiso anche per l’alpinismo, e così riscoprire il silenzio che domina la natura ad alta quota, sperimentando magari l’emozione di osservare il cielo notturno prima di pernottare in un rifugio. Il Trentino orientale è attraversato da una ippovia che in 15 tappe attraverso il Gruppo del Lagorai porta dalla Valsugana a Passo Rolle.

Gli amanti degli sport invernali hanno a disposizione piste e impianti di risalita per praticare, a tutti i livelli, lo sci alpino, lo snowboard, lo sci nordico e lo slittino. Gran parte della rete sentieristica e forestale è percorribile in inverno anche con racchette da neve.
Chi invece preferisce il fascino antico dello scialpinismo, lontano dalle piste più battute, può accettare la sfida di salire la montagna passo dopo passo, nella quiete della natura imbiancata, per poi godersi la discesa che si è conquistata, tornando a valle in freeride nella neve fresca. E se non si ha la necessaria esperienza, è possibile farsi accompagnare dalle Guide Alpine.
Quando poi le nevi si sciolgono, dalla primavera fino all’autunno, arriva il momento dell’arrampicata sportiva: in Trentino sono presenti numerose ferrate e palestre di roccia, adatte sia per arrampicatori esperti sia per chi desidera provare per la prima volta il brivido della vertigine. Raggiunta la vetta, qualcuno potrà decidere anche di tornare a valle volando, planando dolcemente con un parapendio.

 



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