CENT'ANNI IN UN TANGO

Il festival I Suoni delle Dolomiti omaggia il genere musicale argentino che ha conquistato il mondo, a cent'anni dalla nascita di Astor Piazzolla. Un viaggio che parte da uno dei padri del tango, Carlos Gardel, e giunge fino alle contaminazioni attuali passando per il grande bandoneonista e compositore di Mar del Plata

CENT'ANNI IN UN TANGO #1
CENT'ANNI IN UN TANGO #1
CENT'ANNI IN UN TANGO #2
CENT'ANNI IN UN TANGO #2
CENT'ANNI IN UN TANGO #3
CENT'ANNI IN UN TANGO #3
CENT'ANNI IN UN TANGO #4
CENT'ANNI IN UN TANGO #4

Se c'è una musica capace di rappresentare un intero Paese, quella è il tango. E se c'è un musicista e compositore che ha contribuito a portare quella tradizione sonora a contatto con la migliore scena artistica internazionale del XX secolo, quello è Astor Piazzolla.

Nell'anno in cui si celebra il centenario dalla sua nascita (Mar del Plata nel 1921), I Suoni delle Dolomiti hanno ideato un percorso di tre date per omaggiare questo genere musicale e lo hanno fatto a proprio modo, con la solita attenzione alle migliori esperienze creative, partendo dall'Argentina per aprirsi al mondo.

Perché il tango ormai ha conquistato tutti con le sue atmosfere malinconiche e seducenti, i suoi ritmi trascinanti e sospesi e la fusione tra musica e danza. Ma la sua fortuna sta anche nel fascino che ha saputo suscitare tra grandi interpreti e nelle contaminazioni nate nel tempo dal dialogo con altri generi musicali.

Ne è testimonianza la produzione di quello che è il più grande violinista in attività, Gidon Kremer, che ha intessuto con l'opera del maestro argentino un sodalizio che ha radici profonde e si estende nel tempo. Con i suoi lavori dedicati alla musica di Piazzolla, Kremer ha contribuito a fare conoscere e amare l'artista argentino ben oltre i confini del Paese sudamericano, aprendo di conseguenza il tango anche all'apporto di musicisti internazionali. Ora porta l'essenza di quel percorso al Festival, in una data che si preannuncia da ricordare: il 23 agosto a Malga Canvere, in val di Fiemme.

Al suo fianco musicisti della sua preziosa creatura, la Kremerata Baltica, che riunisce i migliori talenti musicali dei Paesi baltici, e il bandoneonista Arne Glorvigen. Sui verdi prati che si offrono come perfetta terrazza panoramica per osservare le guglie delle Pale di San Martino, la musica del programma prevede interpretazioni di Kremer e della Kremerata Baltica di alcune opere di Piazzolla ma anche varie riletture fatte da compositori contemporanei.

Come in ogni grande tradizione, anche nel tango c'è un prima e un dopo, ci sono nascite e ritorni, fughe in avanti, contaminazioni e rivalorizzazione del passato, ci sono padri e figli, maestri ed eredi... Uno dei padri del tango è Carlos Gardel, così amato da tutti da entrare persino nella letteratura argentina (basti pensare all'opera di Osvaldo Soriano).

Non poteva che chiamarsi Trio Gardel, il combo che approda ai Suoni (27 agosto in località Buffaure, Val di Fassa) per esplorare – fra tradizione e contemporaneità – lavori ed eredità del grande musicista e cantante di tango. E non poteva che nascere dall'incontro tra musicisti francesi e argentini visto che Gardel è nato nel 1890 a Tolosa per arrivare bambino, assieme alla madre, in Sudamerica.

Note malinconiche e magiche che dall'Argentina di inizio Novecento arrivano sino a oggi grazie al bandoneonista francese Lionel Suarez che dal 2018 esplora, con un grande riconoscimento di critica e pubblico, l'opera di Gardel assieme al violoncellista Vincent Ségal, instancabile ricercatore di suoni dal mondo, e al percussionista Minino Garay che traccia rotte ritmiche da e verso la sua natale Argentina.

Dopo l'omaggio a un grande maestro e dopo il racconto delle origini ecco infine il tango nella sua massima espansione geografica che grazie alla carica creativa e capacità d'ispirazione oggi riesce a entrare nella produzione dei musicisti più diversi che si occupano di classica, jazz, improvvisazione.

Ce la raccontano in musica, quest'avventura “tanguera” (il 17 settembre a Malga Brenta Bassa nelle Dolomiti di Brenta), tre interpreti incredibili che nel corso della propria carriera artistica hanno fatto del genere nazionale argentino una fonte di ispirazione e un campo di sperimentazione affiancandolo ai percorsi che li hanno condotti tra molti altri generi musicali. Eccoli. Il pianista Danilo Rea debutta a soli diciotto anni nel jazz esibendosi con Enzo Pietropaoli e Roberto Gatto per poi esibirsi e intrecciare percorsi artistici con i più grandi nomi della canzone d'autore italiana – Rino Gaetano, Riccardo Cocciante, Mina, Pino Daniele, Claudio Baglioni, Adriano Celentano, Gino Paoli – e della scena jazzistica internazionale da Chet Baker a Lee Konitz, da John Scofield a Joe Lovano.

Il violinista Marcello Sirignano che passa dalla classica al jazz fino a diventare uno dei principali referenti italiani per il suo strumento esibendosi con Gabriele Mirabassi, Xavier Girotto e molti altri.

Pietro Tonolo (sassofonista) scopre la passione jazzistica e collabora inizialmente con musicisti come Franco d'Andrea o Massimo Urbani per poi passare al fianco di Enrico Rava, Steve Lacy, Ray Anderson.

 

 

Il Festival I Suoni delle Dolomiti si svolge nel rispetto della normativa per il contenimento della diffusione del virus SARS-CoV-2/COVID-19.

In breve
•    la partecipazione al concerto è libera e gratuita
•    la partecipazione ai concerti all'aperto prevede il rispetto del distanziamento interpersonale di almeno 1 metro

In caso di maltempo
•    il concerto avrà luogo lo stesso giorno alle ore 17:30 in teatro con prenotazione
•    la prenotazione online va fatta sul sito del festival dove, nella scheda di ogni concerto, è presente un apposito widget oppure sul sito dell’Azienda per il Turismo del luogo dove si svolge il concerto
•    la prenotazione è possibile, fino a esaurimento dei posti disponibili, dalle ore 18 del giorno precedente il concerto alle ore 12.30 del giorno del suo svolgimento. I posti in teatro sono ridotti rispetto al numero reale della sala
•    il voucher ricevuto al momento della prenotazione online dovrà essere convertito, presso la cassa del teatro, in biglietto per l’ingresso in sala dalle ore 15.30 alle ore 16.30. Dopo questa fascia oraria la prenotazione non sarà più considerata valida
•    gli eventuali biglietti ancora disponibili saranno in distribuzione dalle ore 16:30 sempre presso la biglietteria del teatro, con raccolta dei dati personali necessari al tracciamento
•    per l’ingresso in sala è obbligatoria l'esibizione di una delle certificazioni verdi Covid-19, compresa l’effettuazione di test antigenico rapido o molecolare con esito negativo eseguito nelle 48 ore precedenti e rilasciato in formato cartaceo o digitale; tale certificazione non è necessaria per coloro che hanno meno di 16 anni

Attenzione: A causa della situazione in continua evoluzione, potrebbero subentrare cambiamenti normativi improvvisi con conseguente allentamento / restringimento dei provvedimenti relativi alla partecipazione agli eventi all’aperto. Per tutti gli aggiornamenti consultare il sito
https://www.visittrentino.info/it/isuonidelledolomiti

 



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