ARTE SOTTO LA NEVE, LE SUGGESTIONI DEI MUSEI

Il tema della maternità nelle opere di Albrecht Dürer e la nuova pittura cinese al MART. La mostra Sciamani, tra antropologia, arte e scienza, proposta da MUSE, MART E METS

ARTE SOTTO LA NEVE, LE SUGGESTIONI DEI MUSEI  #1
ARTE SOTTO LA NEVE, LE SUGGESTIONI DEI MUSEI #1
ARTE SOTTO LA NEVE, LE SUGGESTIONI DEI MUSEI  #2
ARTE SOTTO LA NEVE, LE SUGGESTIONI DEI MUSEI #2
ARTE SOTTO LA NEVE, LE SUGGESTIONI DEI MUSEI  #3
ARTE SOTTO LA NEVE, LE SUGGESTIONI DEI MUSEI #3

MART
DÜRER. MATER ET MELANCHOLIA, 6 dicembre 2023 – 3 marzo 2024

Nell’ambito delle collaborazioni che il Mart ha intrecciato e promuove con altre istituzioni e collezioni, il museo roveretano ha l’opportunità di presentare al pubblico la Madonna col Bambino di Albrecht Dürer (Norimberga 1471-1528), eseguita nel corso di uno dei viaggi del maestro in Italia. Al prezioso olio su tavola sono accostate una serie di incisioni collezionate negli anni dal musicologo Luigi Magnani, la cui raccolta – che spazia dai fondi oro alle ricerche del XX secolo – è conservata presso la Fondazione Magnani Rocca a Mamiano di Traversetolo (Parma), nota come la Villa dei Capolavori.
Tra le “opere al nero” esposte in mostra spicca la Melancolia I, la più celebre tra le incisioni del maestro di Norimberga, fonte di molteplici interpretazioni, enigmatiche e misteriose in virtù della ricchezza di riferimenti simbolici in essa esibiti: la clessidra, la bilancia, il quadrato magico e il compasso. Il tema della maternità e quello della melancolia, profondamente umani e spirituali, accompagnano da sempre le riflessioni artistiche nella cultura occidentale. Partendo dall’antico, la mostra - da un’idea di Vittorio Sgarbi, a cura di Daniela Ferrari, Stefano Roffi - si apre all’arte moderna e contemporanea nell’intento di creare confronti virtuosi con le ricerche più recenti.
Tra i principali artisti, messi in dialogo con Albrecht Dürer nel progetto espositivo, si citano Vanessa Beecroft, Gianni Caravaggio, Giorgio de Chirico, Andrea Facco, Achille Funi, Sophie Ko, Arturo Martini, Andrea Mastrovito, Giorgio Morandi, Claudio Olivieri, Giulio Paolini, Michele Parisi, Claudio Parmiggiani, Gianni Pellegrini, David Reimondo, Andrea Savinio, Marco Tirelli, Gilberto Zorio.

GLOBAL PAINTING. LA NUOVA PITTURA CINESE, 7 dicembre 2023 - 14 aprile 2024
Il Mart di Rovereto ospita la prima tappa di Global Painting, una mostra internazionale e itinerante sui pittori emergenti provenienti dalla Cina a cura Lü Peng e Paolo De Grandis. Ventiquattro giovani interpreti di un paesaggio storico e sociale in cambiamento, i cui lavori non sono mai stati presentati in Italia.Il Mart di Rovereto ospita la prima tappa del progetto che, nel corso del 2024, sarà presentato a Belgrado, Praga e Londra.
Attraverso il lavoro di 24 giovani artisti, questa mostra restituisce una delle ultime tendenze artistiche del paese, che segna un importante passaggio storico. Esponenti di un movimento artistico identificato nel contesto cinese come Nuova pittura, i protagonisti di questo orientamento professano il ritorno alla pittura come linguaggio artistico privilegiato. La mostra presenta una preziosa selezione di opere di artisti poco noti in occidente, tutti nati tra il 1980 e il 1995 in un contesto caratterizzato dalla globalizzazione e da continui cambiamenti, sociali, economici, geografici e sanitari: Bi Jianye, Chen Xuanrong, Chi Ming, Feng Zhijia, Fu Meijun, Ge Hui, Ge Yan, Huang Qiyou, Lin Wen, Liu Yuanyuan, Meng Site, Meng Xiaoyang, Meng Yangyang, Qi Wenzhang, Qiao Xiangwei, Shen Muyang, Tang Dayao, Wang Yilong, Wu Qian, Xiong Taom, Xu Dawei, Zhai Liang, Zhang Zhaoying, Zheng Mengqiang.
E fino al 3 marzo il MART propone anche L’uomo senza qualità. Gian Enzo Sperone collezionista, da un’idea di Vittorio Sgarbi a cura di Denis Isaia con Tania Pistone. Gian Enzo Sperone è stato per sessant’anni una delle personalità più influenti dell’arte contemporanea internazionale e uno dei 10 galleristi più importanti del mondo. Mercante e talent scout ha mosso i primi passi nella Torino degli anni Sessanta, per poi sbarcare negli anni Settanta a New York. Il Mart presenta, per la prima volta tutte insieme, 400 opere provenienti dalla sua collezione privata. www.mart.tn.it

MUSE MART METS
SCIAMANI. COMUNICARE CON L’INVISIBILE, 17 dicembre 2023 - 30 giugno 2024

Nell’antico Palazzo delle Albere, a pochi passi dal MUSE, una grande mostra per scoprire cos'è lo sciamanismo attraverso i linguaggi dell'antropologia, dell'arte contemporanea, delle neuroscienze e dell'archeologia. Sciamani e sciamanismo: termini che evocano un immaginario fatto di riti atavici, maschere inquietanti, allucinazioni e luoghi esotici. Ma cos’è davvero lo sciamanismo? Chi sono le/gli sciamane/i e cosa fanno? Esistono ancora?
Un viaggio immersivo tra antropologia, etnografia, psicologia, archeologia e arte alla scoperta di luoghi, riti, linguaggi e oggetti delle culture mongole e siberiane che ancora oggi praticano lo sciamanismo. Fulcro dell’esposizione sono la collezione e l’esperienza della Fondazione Sergio Poggianella, una delle più ricche e affascinanti collezioni di manufatti sciamanici con oltre cento reperti e manufatti provenienti da Cina, Siberia e Mongolia che consentono di indagare il tema nella sua totalità e complessità e a cui si aggiungono video-installazioni, exhibit interattivi e opere di artisti internazionali che, in dialogo tra loro, invitano a riflettere sulle conseguenze della globalizzazione culturale, sull’ambiente e la tutela delle diversità. La mostra unisce per la prima volta tre importanti musei della Provincia autonoma di Trento: MUSE – Museo delle Scienze di Trento, MART – Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto, e METS – Museo etnografico trentino di San Michele all’Adige.

MUSE
QUANTO. LA RIVOLUZIONE IN UN SALTO, fino al 15 giugno 2024

C’è un confine tra la realtà fisica che conosciamo e il mondo di atomi e particelle? Come possiamo adattarci al cambiamento dei punti di vista? Attraverso cinque tappe tra installazioni multimediali, scenografie immersive, exhibit fisici e digitali la mostra “Quanto. La rivoluzione in un salto” ci svela una realtà molto lontana da quella che osserviamo intorno a noi. La mostra è a cura di INFN – Istituto Nazionale di Fisica Nucleare e MUSE – Museo delle Scienze di Trento.
All’interno del MUSE l’ultima novità si chiama "MUSE Agorà", spazio collettivo e partecipato per riflettere sui temi del nostro tempo: la globalizzazione, la questione del clima e dell'ambiente, le nuove tecnologie e il loro ruolo nel cambiamento della società. Uno spazio di 150 metri quadrati, allestito nel Piccolo Vuoto (piano –1) con un allestimento versatile con instant exhibition e installazioni, composte da infografiche, video, exhbit 3D, un grande ledwall (4k di 5x3 metri) per proiettare animazioni e video immersivi che accompagnano e dettagliano gli argomenti rappresentati nel ciclo del programma Agorà. È anche spazio espositivo, con cicli della durata di circa tre mesi. www.muse.it

BARTOLOMEO BEZZI (1851-1923) MOSTRE E CELEBRAZIONI NEL CENTENARIO DELLA MORTE, autunno 2023-marzo 2024
Bartolomeo Bezzi
è considerato, dopo Segantini, il più importante pittore trentino dell’Ottocento, nonché uno dei principali promotori artistici nell’Italia del suo tempo. Originario di Ossana in Val di Sole, dove nacque nel 1851, compì la propria formazione artistica all’Accademia di Brera e divenne ben presto una figura di spicco dell’ambiente artistico milanese. Trasferitosi a Venezia nel 1890, contribuì in modo determinante alla fondazione della Biennale, che gli dedicò una mostra personale nel 1914. Negli ultimi anni di vita si ritirò a Cles, nel suo Trentino, dove morì l’8 ottobre 1923 dopo un lungo periodo di inattività. Nel centenario della morte dell’artista, la sua figura viene celebrata in Trentino attraverso esposizioni commemorative, che ne documentano la vasta produzione pittorica e grafica.

Al Mart di Rovereto fino al 3 marzo 2024 la mostra curata di Margherita de Pilati vedrà esposte per la prima volta una ventina di opere con cui Bartolomeo Bezzi si fece conoscere ed amare dai collezionisti e dai critici d’arte del suo tempo, quei dipinti che grazie alle notevoli dimensioni e al forte impianto compositivo, ne hanno decretato la fortuna e la fama, rendendolo uno degli artisti di maggior notorietà in Italia, fin dalle esposizioni di Brera, dove nel 1878 si fece notare con La valle di Rabbi, acquistato da Umberto I di Savoia.

MUSEO DIOCESANO TRIDENTINO
ORANTIS IMAGO. OPERE DEL NOVECENTO NELLE COLLEZIONI DEL MUSEO DIOCESANO TRIDENTINO, dal 15 dicembre 2023 al 10 giugno 2024

La mostra di arte contemporanea “Orantis Imago. Opere del Novecento nelle collezioni del Museo Diocesano Tridentino”, a cura di Domizio Cattoi e realizzata in collaborazione con il Mart - Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto propone un percorso tra le opere di arte contemporanea facenti parte delle collezioni del Museo, finora custodite nei depositi e in buona parte mai mostrate al pubblico: dipinti, acquerelli, incisioni e disegni di artisti locali del Novecento, da Fortunato Depero a Marcello Iras Baldessari, da Umberto Moggioli a Luigi Bonazza. www.museodiocesanotridentino.it

LE GALLERIE
ALPS: COMPRENDERE LA MONTAGNA, fino al 25 febbraio 2024

Le Gallerie di Piedicastello a Trento ospitano un nuovo percorso espositivo dedicato alle Alpi e alla comprensione della montagna, promosso dalla Fondazione Museo storico del Trentino con il Trento Film Festival: un viaggio nella storia dell’arco alpino alla scoperta del rapporto uomo/natura, delle sfide per promuovere la cultura della sostenibilità e delle grandi trasformazioni che hanno interessato negli ultimi secoli la montagna del Trentino.
La mostra "ALPS: comprendere la montagna" è curata dai ricercatori della Fondazione Museo storico del Trentino Alessandro de Bertolini, Luca Caracristi e Sara Zanatta e si propone di comprendere la montagna – quella vissuta, quella percepita e quella governata – in un momento storico attraversato da enormi accelerazioni e mutamenti, dove le Alpi, terra di mezzo, si presentano al centro del cambiamento. Il percorso espositivo si concentra sugli ultimi secoli, dal basso medioevo in avanti, quando la colonizzazione rurale della montagna pone le basi per la nascita del paesaggio alpino come noi lo conosciamo. I temi scelti si articolano in una serie di azioni che identificano altrettante aree in mostra: abitare, conquistare, governare, raccontare, lavorare e rappresentare le Alpi. A queste azioni si aggiungono tre importanti focus tematici sulle Dolomiti, sul Club Alpino Italiano (CAI) e sulla Società degli Alpinisti Tridentini (SAT). https://museostorico.it/

MUSEO STORICO ITALIANO DELLA GUERRA
1943: LA SCELTA, fino all’8 settembre 2024

L’8 settembre 1943 rappresenta per l’Italia uno dei passaggi più significativi della storia del XX secolo. Gli italiani si trovarono costretti a fare una scelta che avrebbe determinato il loro destino: continuare a combattere al fianco dei tedeschi, abbandonare le armi e divenire prigionieri di guerra, opporsi schierandosi con le forze partigiane impegnate nella Resistenza o con l’esercito co-belligerante italiano.
Attraverso le biografie di oltre trenta testimoni di quegli eventi, i loro ricordi, le lettere, i cimeli e i documenti conservati dal Museo della Guerra di Rovereto, la mostra racconta la complessità e la pluralità delle possibilità che si presentarono nel 1943, all’atto dell’armistizio siglato dal governo Badoglio con gli Alleati.
I fili delle vicende dei combattenti per la Repubblica Sociale Italiana e per il Regno del Sud, dei partigiani, dei prigionieri e degli internati militari si intrecciano in una rete complessa di scelte e destini possibili, nella quale il peso delle decisioni personali ha contributo a definire questo passaggio nodale della storia italiana. www.museodellaguerra.it

MAG RIVA DEL GARDA, MUSEO
"DOVE FINISCE IL LAGO", fino al 7 gennaio 2024

Al MAG di Riva del Garda dal 24 novembre si può visitare la mostra "Dove finisce il lago" nella quale verrà esposta una selezione di fotografie realizzate dal collettivo "TerraProject" nel territorio altogardesano. La mostra, curata da Giovanna Calvenzi, rappresenta l'ultima iniziativa nell'ambito del progetto "Sguardi gardesani" nato nel 1997 per documentare e raccontare il paesaggio e la società dell'Alto Garda.  Si tratta di un reportage paesaggistico-antropologico nato con lo scopo di mettere in risalto l’elemento umano e i diversi contesti nei quali si vive la quotidianità.
La campagna fotografica documenta i paesaggi umani dell'Alto Garda e si pone come obiettivo di documentare i differenti aspetti della società attuale e le trasformazioni del paesaggio. Le attività legate al lago, e al turismo in generale, rappresentano quindi solamente una tessera di un più articolato mosaico sulla società attuale, composto dalle connessioni che si sviluppano tra gli individui e le loro attività con i luoghi frequentati.
Proprio le persone sono state messe al centro di questo progetto, iniziato lo scorso anno, sin dalle prime fasi, mediante un approccio
partecipativo che ha permesso di individuare e raccontare specifiche situazioni di interesse: il lavoro, lo spazio ricreativo, gli ambiti religiosi, i luoghi di ritrovo e i modi di abitare il territorio. www.museoaltogarda.it

PALAZZO SCOPOLI
I GIOIELLI DELLA REGIONE, fino al 18 febbraio

Un Palazzo da visitare, reso ancora più suggestivo nella sua veste natalizia dalla mostra “I gioielli della Regione”. Si tratta di una Mostra d’Arte a cura della Regione Autonoma Trentino Alto Adige dislocata sui tre piani dello storico edificio con opere di artisti trentini e tirolesi che hanno segnato il '900, quali il futurista Fortunato Depero, le donne di Riccardo Schweizer, le incisioni di Lea Botteri, i tratti tristi di Guido Polo, i ritratti di Bergmann, la saga del Mediterraneo nelle 10 tavole di Carlo Belli, e poi De Pisis, Moggioli, uno splendido presepe in olivo di Cigolla e tanti altri.

Anche quest'anno la Provincia autonoma di Trento ha aderito all'iniziativa #domenicalmuseo, promossa dal Ministero della Cultura. Dal 1° ottobre 2023, e fino a marzo 2024, ogni prima domenica del mese ingresso gratis nei musei e nei castelli provinciali. Le prossime date saranno il 7 gennaio, il 4 febbraio e il 3 marzo 2024.



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