Cascata di Cavalese

Acqua, bosco e sentieri facili a pochi minuti dal centro di Cavalese
Cascata di Cavalese #1 | © Alex Maioli
Cascata di Cavalese #1
Cascata di Cavalese #2
Cascata di Cavalese #2
Cascata di Cavalese #3
Cascata di Cavalese #3

La Cascata di Cavalese è uno dei luoghi più riconoscibili della Val di Fiemme, facilmente raggiungibile sia in auto sia a piedi. Il Rio Val Moena, dopo avere attraversato il bosco, compie qui un salto di oltre venti metri, raccogliendosi in una piccola pozza prima di raggiungere il torrente Avisio. La cascata si trova poco fuori Cavalese, intorno, un fitto bosco di abeti e alcuni pascoli aprono la vista verso la valle. Il recente riordino dei sentieri ha reso l’area accessibile a molti: puoi sostare sotto il getto d’acqua, salire ai punti panoramici o percorrere un giro ad anello che collega la cascata al Pezo del Gazolin e alla conca di Salanzada.

Storia e descrizione

La Cascata di Cavalese nasce dal Rio Val Moena, un corso d’acqua che scende dai versanti del Lagorai e attraversa un bosco di conifere prima di confluire nell’Avisio. Dove il rio incontra uno sbalzo di roccia, l’acqua si concentra in un salto di poco più di venti metri, formando un bacino trasparente ai piedi della parete. Per secoli la cascata è stata un riferimento per chi lavorava nei boschi e nei pascoli della zona; negli ultimi decenni è diventata un punto di partenza per passeggiate e brevi escursioni.

L’area è stata valorizzata con un sentiero attrezzato e una passerella in acciaio che consente di osservare il corso d’acqua dall’alto, nel punto in cui il rio si lancia nel vuoto. Dal basso, la cascata appare incorniciata da rocce e abeti; più in alto, il sentiero si affaccia sul solco scavato dall’acqua, con scorci sulla Val di Fiemme e sui paesi vicini. Il rumore costante del salto d’acqua accompagna tutta la visita, creando una presenza discreta ma continua.

Cosa vedere

Base della cascata e punto panoramico inferiore

Il primo incontro con la Cascata di Cavalese avviene quasi subito dal parcheggio: in pochi passi raggiungi il piede del salto d’acqua, dove il Rio Val Moena si raccoglie in una piccola pozza circondata da massi e ghiaia. Qui puoi osservare il getto dal basso, sentire gli spruzzi sull’acqua e sostare su brevi tratti di riva. Un sentiero attrezzato con staccionate sale poi accanto alla cascata, descrivendo alcuni tornanti nel bosco. Lungo il percorso si apre un punto panoramico inferiore, protetto da una balaustra in legno, da cui si coglie l’intera colonna d’acqua e il contrasto tra la roccia scura e il bianco del salto.

Passerella sospesa sul Rio Val Moena

Proseguendo lungo il sentiero, raggiungi il ponte sul Rio Val Moena, una passerella in acciaio inaugurata nel 2019. La struttura permette di attraversare il rio proprio sopra la cascata, nel punto in cui l’acqua abbandona il suo corso tranquillo per precipitare verso il basso. Dal ponte puoi osservare da vicino il letto del torrente, il salto e, voltandoti, i pendii della Val di Fiemme con i paesi sul versante opposto. Le protezioni laterali rendono il passaggio sicuro anche per chi è meno abituato all’altezza, ma la sensazione di trovarsi sospeso sopra il vuoto resta molto netta. Il ponte è anche un utile snodo per proseguire verso i sentieri della Val Moena.

Sentiero Cascata–Tabià–Cascata

Il sentiero Cascata–Tabià–Cascata è un anello di circa 5 chilometri, con 230 metri di dislivello e pendenza regolare, adatto a chi desidera una passeggiata nel bosco senza tratti tecnici. Dal parcheggio della cascata attraversi il ponte stradale verso la Val Moena e imbocchi il sentiero che entra nel bosco, costeggia un pascolo e segue da vicino il Rio Val Moena. Lungo il percorso incontri scorci sul torrente, brevi radure e tratti ombrosi, fino a raggiungere il Ponte del Tabià, all’inizio dei pascoli omonimi. Da qui puoi scegliere se risalire la valle lungo la forestale o rientrare verso la cascata sulla sponda opposta del rio, passando per il pascolo di Salanzada e rientrando al punto di partenza.

Pezo del Gazolin, l’abete monumentale

Uno degli elementi più sorprendenti lungo il giro della cascata è il Pezo del Gazolin, un abete rosso monumentale alto circa trenta metri e con una circonferenza di quasi cinque metri. Il sentiero che risale dalla cascata verso la Val Moena conduce a una radura attrezzata, da cui si entra nuovamente nel bosco fino a incontrare questo grande albero. La struttura dei rami, robusti e numerosi, richiama una scala che sale verso la chioma. A fianco, un masso di porfido testimonia le antiche glaciazioni e ha contribuito alla crescita dell’abete fornendo umidità e calore. Una breve sosta qui permette di percepire la dimensione del bosco su tempi molto più lunghi di quelli di una semplice passeggiata.

Conca e pascoli di Salanzada

Proseguendo oltre il Pezo del Gazolin, il bosco si apre sulla conca di Salanzada, un’ampia radura a circa 1.000 metri di quota. I prati sono attraversati da una strada bianca e punteggiati da baite e recinti per il bestiame. Nei mesi di pascolo si sente spesso lo scampanio delle mucche e il movimento discreto dell’attività agricola. La conca è un buon punto per fare una sosta, osservare il profilo del Lagorai sullo sfondo e leggere i pannelli che descrivono la varietà delle erbe e delle piante della zona. Da Salanzada puoi proseguire verso l’agritur malga Salanzada o rientrare verso la cascata seguendo il percorso ad anello indicato.

Informazioni pratiche

Orari di visita

La Cascata di Cavalese è accessibile liberamente tutto l’anno. Non ci sono cancelli né orari di apertura, ma la visita è consigliata con la luce del giorno, sia per sicurezza sui sentieri sia per apprezzare al meglio i punti panoramici. In inverno, in presenza di ghiaccio o neve, alcuni tratti possono diventare scivolosi e richiedere calzature adeguate e maggiore attenzione. In caso di piena del torrente o condizioni meteo instabili è prudente limitarsi ai punti più vicini al parcheggio.

Biglietti e prezzi

L’accesso alla Cascata di Cavalese e ai sentieri immediatamente circostanti è gratuito. Non sono previsti biglietti d’ingresso né tornelli. Anche il sentiero ad anello Cascata–Tabià–Cascata e la passerella sul Rio Val Moena sono fruibili senza costi aggiuntivi. Eventuali spese riguardano solo i servizi esterni, come eventuali consumazioni nei punti di ristoro o l’uso dei mezzi pubblici per raggiungere l’area.

Parcheggio

Nei pressi della cascata si trova un parcheggio gratuito direttamente collegato alla strada di fondovalle. Dal parcheggio, un breve tratto pedonale porta alla base del salto d’acqua in pochi minuti. In alta stagione o nei weekend più frequentati è consigliabile arrivare con un po’ di anticipo, soprattutto se desideri rimanere nelle ore centrali della giornata. In alternativa, puoi lasciare l’auto a Cavalese o nella frazione di Masi di Cavalese e raggiungere la cascata a piedi lungo i percorsi segnalati o la pista ciclabile.

Come arrivare

In auto, dalla statale di fondovalle della Val di Fiemme segui le indicazioni per “Cascata di Cavalese”. Un ponte collega la strada principale alla località Cascata, dove trovi il parcheggio e i cartelli dei sentieri. Se arrivi da Cavalese centro, bastano pochi minuti di guida lungo la strada che scende verso l’Avisio.

A piedi, diversi percorsi raggiungono la cascata. Uno dei più apprezzati parte da Masi di Cavalese e segue un anello di circa 7,9 chilometri, con partenza e arrivo nella frazione. Un’altra possibilità è utilizzare la pista ciclabile della Val di Fiemme e Fassa, che costeggia il torrente Avisio: dalla ciclabile una breve deviazione porta direttamente alla località Cascata. I sentieri sono segnalati e indicano tempi e dislivelli principali.

Contatti
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Via Fratelli Bronzetti, 60
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