Questa neve è straordinaria

Sciate alle prime luci dell’alba o al tramonto, quando le Dolomiti si tingono di rosa. Sciate in notturna o sciate in paesaggi insoliti, capaci di sorprenderti. Ecco alcune esperienze insolite e “straordinarie” da vivere sulle nevi del Trentino.
Nel silenzio delle prime ore del nuovo giorno che ancora avvolge la montagna, scivolare sulle piste perfettamente tirate dai gatti delle nevi dopo un meticoloso lavoro notturno diventa quasi un rito, scandito dal solo rumore delle lamine che incidono il primo strato di neve dura. Anche il prossimo inverno questa esperienza, lo sci all’alba, verrà proposta in numerose skiarea tra dicembre e marzo da Trentino Ski Sunrise. Accompagnata da una ricca e gustosa colazione con prodotti del territorio a km 0, dolce e salata, in rifugio o in baita, a base di prodotti locali, preparati secondo le ricette della tradizione. Il migliore dei risvegli. E alla fine di una giornata sulla neve, oltre alla possibilità di sciare “sotto le stelle”, altre esperienze ci attendono.

Sciare sotto le stelle
In Trentino, sono tante le stazioni sciistiche che propongono lo sci in notturna, ma anche discese in slittino e gommoni. Sciare di notte è una vera emozione: dopo il calar del sole, le piste perfettamente illuminate da batterie di fari o globi luminosi regalano un senso di quiete che poche altre esperienze al mondo riescono a dare.

Madonna di Campiglio ha i colori caldi del tramonto di Campiglio Sunset Ski. Al calar del sole non è ancora il momento di togliere gli sci, perché sta per iniziare una nuova avventura. Con una corsa speciale in telecabina si torna in quota per divertenti aperitivi accompagnati da musica sulle terrazze panoramiche dei rifugi. Infine si ridiscende a valle, nella luce del tramonto scivolando sulla neve con una fiaccola in mano, accompagnati dai maestri, tracciando una linea di luce sul pendio innevato: un’esperienza romantica, satura di colori e sensazioni, ancora meglio se provata in coppia o con gli amici. Quando? 12 e 26 febbraio, 5 e 12 marzo 2026.

Al chiaro di luna sono invece delle passeggiate nella neve (5 dicembre 2025, 3 gennaio 2026, 2 febbraio 2026, 3 marzo 2026) nei boschi del Parco Naturale Adamello Brenta in coincidenza con le notti di luna piena. Si cammina nel bosco, accompagnati da una guida alpina, nel silenzio rotto solo dallo scricchiolio della neve sotto i piedi e guidati dal chiarore diffuso che illumina la notte. Si osservano le impronte lasciate dagli animali lungo i sentieri e ci si immerge nell’atmosfera magica della montagna, in un ambiente che riserva sempre sorprese a chi presta attenzione. E quando si arriva alla meta, il pascolo di Ritorto, ci si rilassa intorno al fuoco e si gustano i prodotti del territorio, ascoltando poesie e racconti dedicati alla luna.

Respirare in libertà il profumo della neve
Percorrere, a piedi o con le racchette da neve (che qui chiamano ciaspole), sentieri e strade forestali, muoversi tra grandi spazi nella natura, in piena libertà, come a esempio nei tre Parchi naturali, è una delle attività più emozionanti dell’inverno. Si procede senza fretta, per lasciare spazio allo stupore, ammirando gli spettacoli più insoliti della natura, come le nuvole di neve che, in controluce, scivolano dai rami mossi dal vento, respirando l’aria pura, spingendosi fino a una malga o a un rifugio. E le mete sono tantissime: in ogni valle e località le guide alpine propongono settimanalmente un calendario di escursioni che include anche uscite serali o notturne alla luce della luna, ma anche esperienze più avventurose. Altre proposte, di giorno e serali, vengono promosse direttamente dai tre Parchi naturali. Scoprite tutti gli itinerari QUI

La storia delle racchette da neve è antica come quella dell’uomo se alcuni petroglifi preistorici raffiguravano i nostri antenati con ai piedi qualcosa di molto simile alle cosiddette “ciaspole”. Questo termine è un vocabolo del dialetto della Val di Non entrato a far parte del linguaggio comune grazie al successo della gara “La Ciaspolada” che si tiene ogni gennaio in Alta Val di Non e richiama migliaia di persone, sportivi e appassionati.
Dal 6 dicembre 2025 fino al 29 marzo 2026, l’ApT Val di Non propone ogni fine settimana l'appuntamento con le racchette da neve accompagnati dalle guide alpine. Si tratta di itinerari selezionati adatti a tutti, anche a chi indossa le “ciaspole” per la prima volta. Alcune uscite sono previste in occasione delle notti di luna piena, compreso il 14 febbraio giorno di San Valentino. Le guide alpine hanno scelto 7 itinerari alla portata di tutti, da fare con o senza neve (in questo caso si utilizzano i pratici ramponcini). I percorsi proposti sono tutti in zone diverse della valle, e portano nei luoghi più spettacolari da vedere in inverno: le malghe del Gruppo delle Maddalene e dell’alta valle (11 in totale) aperte nella stagione invernale, il Monte Roen, il lago di Tret, l'altopiano della Predaia. Tutte le informazioni sul sito www.visitvaldinon.it

In Valsugana, le montagne del Gruppo del Lagorai sono un terreno particolarmente adatto per le escursioni invernali con le racchette da neve. Durante la stagione fredda, i prati innevati e i boschi silenziosi si trasformano in luoghi ideali per ritrovare il proprio equilibrio nella natura. Non si tratta solamente di un’attività rilassante, ma anche di un esempio di turismo dolce perfettamente in linea con l’impegno quotidiano di questa destinazione turistica, la prima certificata  GSCT. La Valle dei Mocheni propone numerosi percorsi che si snodano attraverso boschi di abeti e larici particolarmente adatti per passeggiate con le racchette da neve. Si può ad esempio raggiungere il Lago di Erdemolo e poi proseguire fino al Rifugio Sette Selle per gustare un pranzo tipico, creando così un itinerario che combina l’attività fisica al piacere della buona cucina. Si chiama Fuori traccia la nuova proposta che include esperienze di trekking, ciaspole e scialpinismo in Lagorai. Una proposta pensata anche per stagioni con poca neve: i percorsi, infatti, restano fruibili a piedi, con l’ausilio di ramponcini, per garantire continuità e flessibilità nell’esperienza outdoor.www.visitvalsugana.it

Insolite rotte innevate in Vallagarina è una serie di escursioni con le ciaspole in programma le domeniche da gennaio a marzo tra i monti della Vallagarina. Escursioni guidate adatte a tutti alla scoperta di luoghi inediti e meno battuti della valle che includono il pranzo in rifugio. Insieme a esperte guide alpine locali, ci si avventura nella neve calzando le ciaspole su dolci pendii e attraverso i boschi silenziosi. Possibilità di noleggiare l’attrezzatura direttamente dalle guide alpine.
Anche Tra-Monti e Lune Piene ha per teatro le montagne affacciate sulla Vallagarina, ma in questo caso si tratta di escursioni serali con le ciaspole al chiaro di luna accompagnati dalle guide alpine con cena in rifugio a fine attività. Queste ciaspolate si svolgono sul Monte Baldo, in Lessinia, sul Monte Zugna, nelle Valli del Leno. Le escursioni sono in programma sabato 6 dicembre, 3 e 31 gennaio, 28 febbraio. Informazioni: www.visitrovereto.it/?s=ciaspole

In Val di Fiemme si indossano le ciaspole per lasciare le proprie impronte sulla neve. Si potrà scegliere il tipo di impegno di ogni escursione: la ciaspolata di mezza giornata, la ciaspolata di una giornata intera o, perché no, la ciaspolata al tramonto o in notturna. La Fiemme Cembra Guest Card offre la possibilità di fare ciaspolate accompagnati da esperte guide alpine di giorno, al tramonto e anche sotto le stelle: A Passo Lavazè, ai piedi della Pala Santa, in Val Venegia ai piedi delle Pale di San Martino, al rifugio Potzmauer sulle montagne della val di cembra all’imbrunire, o a Passo Rolle al tramonto. www.visitfiemme.it/it/attivita/non-solo-sci/ciaspole

I “petali” della Val di Fassa. “Troi” nella lingua ladina significa sentiero, il tracciato per il passaggio di uomini e animali. I troi erano e sono sentieri di montagna che collegano valichi e valli. Venivano utilizzati soprattutto da pastori, commercianti e lavoratori migranti per partire e tornare a casa. Cammini che dal fondovalle attraversano boschi, roccia e testimonianze architettoniche di vita vissuta. Oggi sono nuovamente percorribili, anche in inverno, con una nuova mappatura e tabelle segnaletiche. Passeggiate facili che disegnano “petali” intorno ai borghi del fondovalle da cui partono e arrivano. Sono circa 85 km di tracciati, suddivisi in tanti petali quante sono le varie tappe. Ognuna ha una lunghezza che va dai 3 ai 9 km di percorrenza. Permettono di entrare nel cuore della vita della gente di montagna che qui ha costruito il suo futuro e educano al rispetto del paesaggio perché ne ripercorrono storie di tutela. www.fassa.com

Nel Parco Naturale Paneveggio Pale di San Martino le escursioni con le ciaspole sono un’esperienza indimenticabile e sono per tutti. Ogni escursione diventa una piccola avventura alla ricerca di posti incantanti, angoli di montagna sconosciuti che offrono mille sorprese da scoprire con le “craspe” ai piedi ed una guida professionista al proprio fianco. Imparare a usarle è davvero facile, tanto che anche i bambini rimangono affascinati da questo sport, ideale per tranquille passeggiate ma anche salti, tuffi e capriole nella neve polverosa.

Inverno in Val di Sole significa neve scintillante, piste perfettamente innevate e tante attività sulla neve. Ma non c’è solo lo sci: esiste un modo diverso e autentico per vivere la montagna. Con “Andar per monti” si possono scoprire i sentieri che da sempre percorrono i “Solandri”. Accompagnati dai professionisti della montagna si cammina con le ciaspole tra boschi innevati e panorami incantati, dove l’unico suono sarà lo scricchiolio della neve ad ogni passo e il silenzio magico dell’inverno. Un’esperienza che regala natura, lentezza e tradizione, per chi vuol vivere la Val di Sole come un vero abitante della valle.

Sugli sci stretti nella Valle Olimpica
In Val di Fiemme, cuore delle discipline nordiche, è iniziato il countdown per accogliere le gare di sci di fondo, combinata nordica e salto speciale dei Giochi Olimpici e Paralimpici di Milano-Cortina 2026. Fino ad allora tutti possono allenarsi, in un rapporto esclusivo di intimità con la natura, nei due attrezzati centri per lo sci di fondo in questa “piccola Norvegia delle Dolomiti”. Sono il Centro del fondo Altopiano Lavazé-Oclini, in un ambiente naturale fra i più affascinanti, con un’altitudine favorevole (1.850-2.100 m. slm) che rende le piste praticabili da dicembre ad aprile, e il Centro del fondo F. Canal di Lago di Tesero che con le sue strutture all’avanguardia offre l’emozione di sciare sulle piste dei Campionati del Mondo. In Val di Fiemme si pratica lo sci di fondo anche nel bosco di abeti e larici amato da cervi e caprioli che costeggia Bellamonte (1.400 m. slm.). È molto apprezzato il mitico tracciato della Marcialonga che attraversa l’intera Valle da Predazzo a Molina di Fiemme (www.marcialonga.it). La pista della più famosa granfondo italiana è disponibile e battuta già dal periodo natalizio e offre la possibilità di sciare su di un percorso con poco dislivello.

Sul lago di Garda per esperienze di outdoor invernale
Il lago di Garda d’inverno è sorprendente, quando si trasforma in un nordico fiordo circondato da montagne imbiancate mentre l’aria sul lungo lago è tiepida e profuma di essenze mediterranee. Anche in questa stagione, grazie al clima temperato, rimane un’area perfetta per l’outdoor. Si possono percorrere itinerari di trekking come il Low Loop e il Medium Loop del Garda Trek, scalare falesie per l’arrampicata e percorrere ferrate affacciate sul blu intenso del lago sempre fruibili. Anche le ciclabili sul fondovalle sono molto piacevoli anche in questa stagione, con la bici da strada, la gravel o l’e-bike. Spostandosi verso la Val di Ledro e l’area di Comano, a due passi dai laghi, si possono trovare percorsi in quota innevati da fare con le ciaspole o gli sci d’alpinismo: nella zona di Tremalzo sopra la Val di Ledro, a Malga Stabio e sul panoramico Monte Casale sopra l’altopiano del Bleggio, sul Monte Stivo e l’Altissimo.
Ad Arco, inoltre, si può percorrere il Sentiero dell’Olivo, un percorso di 7,5 km che dal centro città si sviluppa tra l’Olivia di Arco, ai piedi delle rocciose Coste di Baone fra stradine selciate muri a secco, terrazzi coltivati. Tra i 40mila olivi c’è anche l'Olif de Bòtes, che con un'età stimata tra 900 e 1.000 anni si contende con l’Olif de la Gort a Nago il primato dell’albero più antico del Garda Trentino. Lungo il percorso sono posizionate ben quattordici installazioni - alcune delle quali interattive - che permetteranno di conoscere i diversi aspetti dell’olivicoltura, una tradizione qui tramandata da secoli. www.gardatrentino.it/it/scopri/cosa-fare-in/inverno/outdoor

FOTOGALLERY