Al Mart Trentino Unexpected
Il volume fotografico Trentino Unexpected diventa una grande mostra. Presentato in occasione del Salone del Libro di Torino, il libro raccoglie gli scatti di sei fotografi di fama internazionale. Attraverso stili diversi e sguardi unici, il racconto del Trentino è polifonico, inedito, contemporaneo. Dal 12 luglio al 9 novembre 2025 al Mart.
Gli elementi di un grande progetto
Nato dalla collaborazione tra Trentino Marketing e Gribaudo, alla cui chiamata ha risposto con entusiasmo il Mart di Rovereto, Trentino Unexpected è un grande progetto culturale.
Nuovo ambizioso investimento dell’agenzia di marketing turistico della Provincia autonoma di Trento, tra i volumi più prestigiosi pubblicati da Gribaudo Editore, è oggi una mostra con fotografie in grande e grandissimo formato che descrivono il Trentino nelle sue numerose sfaccettature.
Dai boschi ai castelli, dai ghiacciai ai vigneti, il Trentino contiene paesaggi e storie, natura e attività produttive, panorami e relazioni.
Per raccontare questa complessità, sono stati invitati sei noti professionisti della fotografia, dall’arte al reportage, passando per il fotogiornalismo: Simone Bramante, Francesco Jodice, Gabriele Micalizzi, Roselena Ramistella, Massimo Sestini, Newsha Tavakolian.
A loro il compito di restituire, con libertà e attraverso la propria cifra stilistica, il proprio punto di vista sul Trentino.
La curatela, sia del volume che della mostra, è stata affidata al critico fotografico Denis Curti, direttore artistico de Le Stanze della Fotografia a Venezia e del Festival della Fotografia di Bibbiena, autore di saggi e cataloghi sul linguaggio delle immagini.
Il libro
Trentino Unexpected – Sei sguardi internazionali sul cuore autentico del Trentino
Un viaggio visivo e narrativo tra paesaggi, persone e tradizioni, dove la montagna si intreccia con l’identità e i valori di chi la vive. Il volume è arricchito da testi introduttivi di Denis Curti e da citazioni che accompagnano e amplificano le immagini, invitando a riscoprire il territorio con occhi nuovi, lontano dai cliché, in un racconto corale che unisce arte, emozione e scoperta.
Dal libro alla mostra
Pur nella varietà e nella totale originalità dello sguardo di ogni autrice o autore, in Trentino Unexpected sono riconoscibili tre macrotemi:
estetica del paesaggio, intesa come un’interpretazione valoriale dei luoghi;
identità territoriale, un approccio antropologico nel quale le geografie dei volti conducono alla lettura delle geografie del paesaggio alpino;
sostenibilità, necessario tema-ombrello che impone tanto a chi fotografa quanto a chi guarda responsabilità, attenzione, cura.
Si tratta di istanze profondamente indagate dal Mart di Rovereto, fin dalla sua fondazione, con le grandi esposizioni dedicate alla montagna, al paesaggio, alle architetture, alla fotografia, ai luoghi dell’anima e a quelli perduti, all’attualità. Ne è un fulgido esempio la mostra in corso su Sebastião Salgado, l’ultimo maestro della fotografia politica, capace di innescare quel cortocircuito tra bellezza e denuncia che lo ha portato in viaggio dalle foreste dell’Amazonia ai Ghiacciai del mondo.
Trentino Unexpected non poteva quindi non abitare gli spazi del Mart, sottolineando ancora una volta le visioni e le sinergie culturali e di un sistema territoriale virtuoso.
Il percorso espositivo si snoda attraverso 86 fotografie, suddivise in 6 sezioni, una per autore: Sestini, Ramistella, Bramante, Tavakolian, Micalizzi, Jodice.
Per sottolineare l’originalità del lavoro di ciascuno, ogni sezione è diversa: si passa dai medi formati alle gigantografie, attraverso quadrerie, dittici, display tradizionali o più innovativi. Nel riconoscimento di punti di vista profondamente personali e diversi, si compone un racconto composito. Distante dagli stereotipi e dalle cartoline, Trentino Unexpected descrive i luoghi, dà voce alle persone, si sofferma sui cambiamenti sociali, sulle radici identitarie, sui valori della terra. All’ingresso della mostra, alcuni stendardi annunciano le key word del progetto: confini, verticalità, autenticità, cura e impronta.
Completata da apparati testuali e grafici, la rassegna si chiude con 53 immagini e video-racconti di “backstage”, che restituiscono al pubblico parte del lavoro di ricerca realizzato in Trentino.
“Fun fact”: una delle sale affaccia sul Giardino delle sculture del Mart. Attraverso la grande finestra vetrata sono visibili il monte Stivo e la cima Cornetto del Bondone, a sottolineare ancora una volta il legame con il territorio.
Con Trentino Unexpected il Trentino contemporaneo, reale, è oggi al Mart di Rovereto.
Testo di sala di Denis Curti, curatore della mostra
In questo percorso fotografico c’è un’immagine che non si vede. È una sorta di calamita a forma di farfalla che attrae a sé il desiderio di restare, di non partire, di abitare un luogo e sentirlo casa. È un sentimento che i fotografi e le fotografe hanno delineato attraverso il loro sguardo, un comune sentire da cui emerge il privilegio dell’appartenenza.
Una storia che parte dalle città, passa per l’acqua dei laghi e dei fiumi, arriva alle malghe e poi sale fino alle vette più alte. Ecco che con questi presupposti nasce un’occasione di conoscenza. Alla fine, con la fotografia succede sempre così. Vuoi sapere tutto, perché sai perfettamente che le cose esistono solo se sono guardate.
Anche l’immaginazione però fa parte del paesaggio. Se è vero che vediamo solo quello che conosciamo, allora è bene sapere che su queste montagne il mare ha lasciato tracce ben precise. Il resto lo hanno fatto i terremoti e la potenza implacabile del tempo, del vento e dell’acqua. Le rocce stratificate sono un’enciclopedia vivente: fossili, pietre come spugne che dicono della sete sopportata negli anni. C’è una grammatica della morfologia da imparare a memoria. Se guardi quelle rocce e trovi il nero, è la mancanza di ossigeno. Il rosso racconta il ferro, il bianco la malleabilità del gesso. Il grigio segnala il marmo. I licheni invece sono il respiro delle rocce. Per visitare questi luoghi è necessario adottare lo stesso approccio che si presta alla lettura poiché qui si avverte la vertigine per l’importanza imminente di un incontro, quello con un libro aperto dedicato ai precipizi dello svelamento. Sono pagine di appunti sovrapposti che dicono di come la natura non abbia per nulla bisogno di regole. Quelle spettano a noi.
La montagna non è una certezza anche se, apparentemente, è sempre lì. Immobile e potente, parla con voce bassa. Se vuoi ascoltare il suono e la musica del vento la devi rispettare. Da quelle altezze si possono scorgere gli occhi del Mondo. Piccole o grandi fessure. Sono i laghi, le grotte, gli orridi e in questo incontro estatico possono arrivare profumi inebrianti, orizzonti liberi. È la ricostruzione di un viaggio lungo una vita.
La bellezza del Trentino sta tutta in quel tempo sospeso che non conosce la nostalgia ed è capace di accogliere l’ambiguità. Puoi liberarti della maschera quando vuoi.
La baita, il pascolo, il bosco, la vetta e, infine, il cielo. Non è una cartolina, è il lavoro quotidiano di centinaia di persone che hanno saputo accumulare tempo, esperienza ed energia per vivere all’interno di un perimetro che rifiuta confini chiusi. In fin dei conti le storie possono nascere ovunque. Bisogna però avere consapevolezza delle proprie idee. Sentirsi padroni del proprio destino per far sì che possano essere ascoltate.