Sega di Ala
Bici da corsa • Rovereto, Vallagarina, Altopiano di Brentonico
Sega di Ala
Una salita da Vincenzo Nibali. Fu su questa salita, la Sega di Ala, che il campione siciliano si prese vittoria di tappa e classifica finale del Giro del Trentino nel 2013.
Sega di Ala
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Indicazioni sulla sicurezza
Come immaginerai, la percorribilità degli itinerari in un ambiente montano è strettamente legata alle condizioni contingenti e dipende quindi da fenomeni naturali, cambiamenti ambientali e condizioni meteo. Per questo motivo, le informazioni contenute in questa scheda potrebbero aver subito variazioni. Prima di partire, informati sullo stato del percorso contattando il gestore dei rifugi sul tuo percorso, le guide alpine, i centri visitatori dei parchi naturali e gli uffici turistici.Partenza
Arrivo
Direzioni da seguire
Si parte dalla località Sdruzzinà con i primi 500 metri che servono a scaldare la gamba. Dopo si fa sul serio, ma se si pedala con intelligenza si riesce anche a respirare. La prima fatica dura circa 6 chilometri, quindi, su un tratto di circa 500 metri sui può rifiatare. Poi si torna a salire duramente per altri 3 chilometri. Sono i più duri, ma vale la pena di insistere, perché, dopo avere accarezzato la roccia e respirato la resina dei boschi, si arriva in mezzo a pascoli e malghe. E’ l’altipiano della Lessinia dove, ad ogni pedalata, ci si immerge in un’atmosfera ricca di tradizioni contadine, di sapori e di storia. La Sega di Ala era, infatti, zona di confine, proseguendo sulla strada dopo circa 3 chilometri si arriva al Passo delle Fittanze che mette in collegamento il Trentino al Veneto. Al tempo dell’Impero Austro Ungarico qui si praticava il contrabbando. Poi, nel 1918, con l’annessione del Trentino all’Italia il fenomeno si esaurì. Così come si possono esaurire le energie dei ciclisti troppo generosi.