Prudenza in montagna

Come vivere la montagna con i consigli di chi la ama e la conosce

Se ami la montagna, sai già quanto possa essere emozionante fare un'escursione in quota, percorrere una via ferrata o cimentarti con l'arrampicata: l'importante è farlo con prudenza, con un approccio consapevole e attento.

Per aiutarti a tenere a mente il comportamento corretto da adottare, con Dolomiti UNESCO,  l’Associazione gestori Rifugi del Trentino, la S.A.T., il Soccorso Alpino e le Guide Alpine del Trentino hanno organizzato, dal 16 al 25 giugno 2023 la settimana della prudenza in montagna e un decalogo con 4 rapide guide, su diverse tematiche.

Abbiamo inoltre raccolto qua sotto le domande che più spesso ci vengono poste da chi, come te, ama frequentare la montagna e abbiamo chiesto a diversi esperti del settore di rispondere.

Leggi le FAQ e segui i loro consigli!

Abbigliamento e attrezzatura in montagna

Prediligi sempre un abbigliamento a cipolla, con strati da leggeri a via via più pesanti. Porta nello zaino un ricambio e abbigliamento antipioggia e antivento, guanti e un berretto anche se splende il sole. Non dimenticare occhiali da sole e crema solare alta protezione, calzature adeguate all’attività, kit di soccorso, un Power Bank per la ricarica del telefono in caso di emergenza e acqua e cibo in relazione all’attività.

Se dormi in rifugio porta un sacco lenzuolo o un sacco a pelo leggero, thermos e un paio di ciabatte leggere (se non sono già in dotazione al rifugio) e una pila frontale.

In montagna è fondamentale sapere sempre dove ti trovi: è bene avere con sé una carta topografica digitale e/o cartacea, oltre ad un altimetro da polso e una bussola (va bene anche quella digitale che si trova sugli smartphone). Sono strumenti utili per l’orientamento, ma bisogna saperli usare correttamente e perciò occorre esercitarsi un po’ prima di partire! Sono sempre utili anche i bastoncini.

Per un tratto attrezzato, oltre alla normale attrezzatura escursionistica, devi portare casco, imbrago, set da ferrata omologato a strappo oltre a un cordino e moschettone per posizionarti se non riesci a proseguire. Molto importante avere un paio di guanti.

Per andare in ghiacciaio ci vuole esperienza sia nelle tecniche di progressione sulle diverse pendenze del terreno che nell’utilizzo delle attrezzature alpinistiche. Tra le attrezzature è utile ricordare: corda, piccozza, ramponi, imbrago, casco, almeno 2 chiodi da ghiaccio, 2/3 cordini, 4/5 moschettoni a ghiera e l’attrezzatura tecnica adatta ad effettuare le manovre d’emergenza sia di risalita che di recupero da crepaccio. 

Organizzazione dell'escursione

Sul portale Webgis della Provincia autonoma di Trento trovi gli aggiornamenti in merito ai sentieri eventualmente chiusi. In ogni ambito del territorio trentino vengono comunicate aperture e chiusure delle infrastrutture turistiche, tra questi anche rifugi, bivacchi e percorsi attrezzati. Per info aggiornate segui anche il portale sentieri sul sito Commissione Sentieri SAT.

Segui sempre il segnale bianco e rosso e leggi bene i cartelli per capire la direzione, la quota e i tempi di percorrenza. Non abbandonare il sentiero e se hai dubbi torna ad un punto noto e consulta una cartina cartacea o digitale che devi sempre portare con te se non conosci il percorso.

Normalmente i sentieri turistici non presentano particolari problematiche poiché si svolgono sotto i 2000 m di quota. I sentieri escursionistici, invece, presentano una dislocazione più complessa visto che spesso portano a rifugi e bivacchi alpini e richiedono senso di orientamento, calzature adeguate ed un buon equipaggiamento. Infine, i percorsi riservati ad escursionisti esperti attraversano terreni impervi e ripidi e richiedono fermezza di piede, esperienza e conoscenza dell’ambiente montano.

In montagna i tempi dipendono spesso non solo dal proprio livello di allenamento, ma anche dalle condizioni climatiche. Generalmente, in un’ora di cammino medio si possono fare dai 300-350 m di dislivello e fino ai 3-4 km se il terreno è pianeggiante. La capacità di percorrenza diminuisce se si superano le 2-3 ore di cammino e se la quota supera i 2.000 m. Sii prudente: se sei alle prime armi non intraprendere un percorso troppo lungo, ma inizia gradualmente le tue escursioni.

Evita di andare solo se non sei costretto. In compagnia ci si diverte di più ed è più prudente! Se sei un principiante non avere problemi a chiedere consigli o ad affidarti ad un professionista della montagna: la Guida Alpina e l’Accompagnatore di Media Montagna.

Per camminare su un ghiacciaio è importante saper individuare tutte le possibili fonti di pericolo (di carattere naturale, dell’itinerario e del gruppo) per mettere in atto tutte le possibili protezioni ed arrivare ad un rischio accettabile.

Se sei un principiante fatti guidare da chi vive e lavora per la montagna: la Guida Alpina.

Meteo

Solitamente i siti dei centri meteo regionali i cui link si possono trovare qui: www.meteoregioni.it - Per il Trentino meteotrentino.it. Oppure il sito meteo dell'aeronautica militare www.meteoam.it

Per controllare la situazione meteo in tempo reale molto utili sono le immagini da satellite, le immagini radar, i dati delle stazioni al suolo ed il rilevamento fulmini.

Nella stagione calda i rovesci ed i temporali sono frequenti soprattutto in montagna e nelle valli più strette. In montagna i temporali si verificano solitamente al pomeriggio - sera ma, talvolta, si possono sviluppare anche al mattino e di notte. Per tale ragione si consiglia di effettuare le escursioni al mattino salvo che non sia previsto il passaggio di una perturbazione. È inoltre utile osservare lo sviluppo delle nubi cumuliformi: se si osservano nubi molto sviluppate verticalmente già al mattino, significa che l'atmosfera è instabile e quindi è prudente pianificare l'escursione in modo da poter raggiungere un luogo sicuro (edificio o autovettura) in tempi brevi in caso il tempo peggiori.

 Sono sempre da preferire le previsioni testuali rispetto a quelle con le icone. Nel testo il previsore può descrivere la previsione comunicando il grado d'incertezza della stessa. Le previsioni con le icone sono più approssimative e non riescono a comunicare l'incertezza della previsione e/o la variabilità.

Se le icone col sole pieno o con la nuvola e due gocce sono previsioni rispettivamente di bel tempo e pioggia, l'icona sole, nuvola e goccia può significare una previsione incerta oppure una previsione di bel tempo al mattino e pioggia al pomeriggio o viceversa.

Rifugi

Sul sito dell’Associazione Rifugi del Trentino è indicata l’apertura generale di tutti i rifugi. Per sicurezza (specialmente a inizio e a fine stagione) è comunque sempre meglio contattare direttamente la struttura.

Il bivacco è una struttura non custodita che non offre servizio di ristorazione e non ha normalmente servizi igienici. È una struttura molto semplice, non ha il riscaldamento ed è principalmente utilizzata in caso di emergenza.

Il rifugio è una struttura ricettiva gestita o custodita ed aperta al pubblico, sorta per rispondere alle esigenze di carattere alpinistico ed escursionistico, convenientemente predisposta ed organizzata per dare ospitalità e possibilità di sosta, ristoro, pernottamento e servizi connessi ed è sempre attrezzata per il primo intervento di soccorso.  Ci sono rifugi a quote diverse, alcuni più storici alcuni più nuovi, e tutti sono dotati di posti letto suddivisi normalmente tra camerate e camere. I servizi sono generalmente comuni.

 

Per dormire in rifugio è sempre necessaria la prenotazione. Nella maggior parte dei rifugi, per il pernottamento, è obbligatorio l’utilizzo del sacco lenzuolo ed è necessario portarsi anche la propria biancheria da bagno, le ciabatte ed il set per l’igiene personale. Chiedi sempre e comunque conferma al rifugio stesso.

 

I consigli della Commissione Medica SAT

- Cosa fare se una zecca mi punge?

Le zecche appartengono alla classe degli aracnidi, la stessa di ragni, acari e scorpioni, hanno otto zampe e dimensioni di pochi millimetri, anche se una volta assorbito il sangue, diventano più grandi. La testa non è distinguibile dal corpo ed è munita di un apparato boccale, il rostro, in grado di penetrare la cute e succhiare il sangue degli ospiti. Quindi possiamo dire che la zecca morde e la sua caratteristica è quella di inserirsi sottopelle e diventare sempre più profonda col passare delle ore.

È consigliabile rimuovere la zecca il prima possibile, anche per evitare che inietti nel sangue saliva potenzialmente infetta. Dopo aver rimosso la zecca è importante osservare, per un periodo che va dai 3 ai 30 giorni, l’eventuale comparsa di una chiazza rosa pallido ad andamento centrifugo o che si allarga verso l’esterno. In questo caso sarà necessario contattare il proprio medico, che stabilirà se sia il caso o meno di intervenire con una terapia antibiotica contro la malattia batterica di Lyme.

 

- Come riconosco una puntura di zecca?

Se la zecca si è staccata, la sua puntura è indistinguibile da un’altra puntura d’insetto. È importante osservare, per un periodo che va dai 3 ai 30 giorni, l’eventuale comparsa di una chiazza rosa pallido ad andamento centrifugo o che si allarga verso l’esterno. In questo caso sarà necessario contattare il proprio medico, che stabilirà se sia il caso o meno di intervenire con una terapia antibiotica contro la malattia batterica di Lyme.

 

- Come si toglie una zecca?

È consigliabile rimuovere la zecca il prima possibile, per evitare che inietti nel sangue la saliva potenzialmente infetta. Per staccarla non bisogna usare nessuna sostanza. Con delle pinzette  disinfettate, poste il più aderente possibile alla cute, anch’essa disinfettata, bisogna afferrare saldamente la zecca e tirare verso l'alto, ruotando lievemente, con delicatezza e in modo ripetuto senza schiacciarla. Dopo aver rimosso la zecca è importante osservare, per un periodo che va dai 3 ai 30 giorni, l’eventuale comparsa di una chiazza rosa pallido ad andamento centrifugo o che si allarga verso l’esterno. In questo caso sarà necessario contattare il proprio medico, che stabilirà se sia il caso o meno di intervenire con una terapia antibiotica contro la malattia batterica di Lyme. 

 

Come prevenire le punture di zecche? Mi dovrei vaccinare?

Spray o pomate usate per ridurre il rischio di puntura di zecca esistono, ma non garantiscono una prevenzione totale. Puoi utilizzare vestiti adeguati: il consiglio è di indossare abiti di colore chiaro così da individuare più facilmente le zecche. Inoltre, meglio maniche e pantaloni lunghi, calze e stivali o scarpe chiuse. Il consiglio è quello di vaccinarsi perché il rischio, sempre più alto, è di contrarre la TBE, encefalite da virus grave e difficile da diagnosticare ma prevenibile con la vaccinazione completa.

 

Per ulteriori informazioni, scarica il File PDF ‘Conoscere le zecche’ a cura della SAT

 

Ti invitiamo ad approfondire maggiormente l’argomento sulla pagina della Commissione Medica SAT: https://www.sat.tn.it/spazio-commissioni/medica/

PROPRIETÀ DEI CONTENUTI DELLA COMMISSIONE MEDICA SAT

La processionaria è un bruco ricoperto di peli che marcia in direzione di alberi per nutrirsi della loro linfa vitale. Può causare danni a piante, persone e animali e per questo motivo è necessario debellarla. Verso gennaio questi insetti costruiscono nidi bianchi simili a dei bozzoli di cotone sulle cime degli alberi di pino, che a volte possono essere grandi come un pallone da calcio. Riconoscere la processionaria non è difficile in quanto spesso gli esemplari marciano a terra in fila gli uni dietro gli altri come una sorta di processione rilasciando nell’aria aghetti velenosi. Nel caso degli animali, tra i vari problemi che la processionaria può causare, vale la pena citare quelli che derivano dal contatto dei suoi peli con le mucose degli occhi e la bocca.

Negli esseri umani a seconda della zona corporea urtata dalla processionaria, si possono riscontrare delle eruzioni cutanee piuttosto dolorose che comportano un prurito accentuato. A contatto con gli occhi c’è il rischio invece di congiuntivite, mentre nel caso di bocca e naso di un’infiammazione delle vie respiratorie. Per evitare danni con la processionaria è fondamentale lavare accuratamente le parti colpite con dell’abbondante acqua fresca. Riconosciuta la processionaria, l’unica cosa da fare è non toccarla e allontanarsi.

 

Ti invitiamo ad approfondire maggiormente l’argomento sulla pagina della Commissione Medica SAT: https://www.sat.tn.it/spazio-commissioni/medica/

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Devo sempre portare in montagna un kit di primo soccorso?

Sicuramente è consigliato. Per prepararlo al meglio è consigliabile tenere conto delle caratteristiche dell'escursione, che può essere ad alto o basso rischio di incidenti. Per esempio, i pericoli possono essere collegati a fattori ambientali come la pioggia, i fulmini, il freddo eccessivo, oppure alla morfologia del territorio, e in questo caso occorre tener conto della presenza di salite, discese, altezze importanti, sentieri a strapiombo e così via. Ti consigliamo di costruire il tuo kit tenendo conto di questi elementi, in questo modo avrai sempre a disposizione esattamente ciò che ti serve senza appesantire lo zaino. A prescindere dalla capienza, ti servirà una custodia che deve essere morbida e impermeabile, e posizionata in una tasca esterna dello zaino in modo che sia facilmente raggiungibile.

- Cosa portare in montagna per un primo soccorso?

In vendita esistono tanti kit di pronto soccorso che rappresentano una buona base di partenza. Devi costruire il tuo tenendo conto che ciascuno ha le proprie esigenze in particolar modo quando si parla di salute e prevenzione, perciò ti consigliamo di integrare sempre i prodotti che si ritengono necessari anche quando si acquista un kit già pronto. Per aiutarti a capire cosa ti può tornare utile ecco una checklist da inserire nella custodia. Naturalmente questo è un elenco indicativo.

  • Garze sterili e garzette medicate;
  • Cerotti di varie misure per tagli e vesciche;
  • Forbici e pinzette;
  • Confezione di ghiaccio secco per contusioni, punture di insetto, scottature;
  • Telo termico.

 

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Per le tue escursioni in montagna, scegli itinerari in funzione delle tue capacità fisiche e tecniche, documentandoti sulla zona da visitare e dotandoti di adeguate mappe. Porta nello zaino l’occorrente per eventuali situazioni di emergenza, assieme ad una minima dotazione di pronto soccorso. Di preferenza non intraprendere da solo un’escursione in montagna e in ogni caso lascia detto a qualcuno l’itinerario che prevedi di percorrere, avvisando del tuo ritorno. Informati sulle previsioni meteo e osserva costantemente lo sviluppo del tempo. Nel dubbio torna indietro. Per qualunque causa, chiama il 112 (App 112 Where ARE U) e spiega la situazione. Per questo assicurati di avere sempre il cellulare carico e un carica batteria portatile. Se il telefono non prende cerca di arrivare in una zona dove c’è campo e chiama il 112.

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In montagna si deve bere sempre. Gli sport, o comunque le escursioni, richiedono, oltre a un'adeguata alimentazione anche una corretta idratazione, specie nella stagione estiva. Importante e necessario è bere regolarmente anche nei giorni precedenti l’escursione. Portare nello zaino almeno una borraccia d’acqua è fondamentale quando si cammina in quota. È importante non aspettare lo stimolo della sete, quindi bevi regolarmente in base alla temperatura ambientale e all’intensità dell’attività. In montagna si possono bere oltre all’acqua, thé con o senza zucchero, bevande classiche isotoniche o un succo di frutta diluito.

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Il mal di montagna si presenta quando un soggetto si trova ad alta quota, generalmente sopra i 2.000 metri. Questo perché salendo in quota la pressione atmosferica si abbassa e arriva meno ossigeno ai polmoni.
I sintomi che si possono presentare con il mal di montagna possono includere:

  • mal di testa
  • stanchezza eccessiva
  • inappetenza

Per alleviare i sintomi del mal di montagna è indicata essenzialmente la discesa a bassa quota; il trattamento principale si basa sulla prevenzione, attraverso un adeguato acclimatamento e prestando attenzione ad alcuni accorgimenti che riducono notevolmente il rischio di soffrire di mal di montagna.

 

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La risalita con impianti va valutata a seconda del dislivello e dell’altitudine raggiunta. Bambini e anziani sono più soggetti alla disidratazione e al colpo di calore.

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Quando si va in montagna l’alimentazione non è affatto una cosa secondaria, ma anzi è molto importante. Sia l’alpinismo che l’escursionismo sono attività che richiedono un elevato apporto di energie. Alimentazione ed efficienza fisica sono strettamente interconnesse e ad esse si ricollega la prevenzione degli incidenti in montagna. Il pericolo maggiore è quello di avere fame e sete e non avere acqua e cibo o peggio ancora avere un calo di zuccheri. Questa condizione ci provoca stress e affaticamento eccessivo e, in alcuni casi, debolezza e giramenti di testa che ci fanno perdere lucidità.

La colazione è uno dei tre pasti principali della giornata e non dobbiamo limitarci a bere un semplice caffè. Durante l’escursione la regola è mangiare poco e mangiare spesso. La soluzione migliore sono le barrette energetiche a base di cereali, un po’ di frutta secca, cioccolato fondente o un frutto. A pranzo il consiglio è di mangiare senza però esagerare perché c’è la strada del ritorno da fare. E dopo l’escursione? In questa occasione possiamo mangiare davvero quello che vogliamo!

 

Ti invitiamo ad approfondire maggiormente l’argomento sulla pagina della Commissione Medica SAT: https://www.sat.tn.it/spazio-commissioni/medica/

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Info utili

Le APT locali (Aziende per il Turismo) e il Collegio delle Guide Alpine del Trentino possono fornirti informazioni e contatti dei professionisti della montagna che ti accompagneranno nelle escursioni.

In montagna non sempre si può contare sul telefono cellulare e su una connessione internet. Per questo è bene pianificare e raccogliere informazioni sull’itinerario che si intende percorrere prima della partenza, nonché prestare la massima attenzione alla segnaletica lungo il percorso che ci fornisce le necessarie informazioni sulle destinazioni dei sentieri. Nonostante la presenza di questi segnavia, non dimenticare di portare sempre con te anche la carta topografica, che può essere utile se si perde l’orientamento e non si può utilizzare il cellulare. Cerca di ricordare i punti lungo la tua escursione in cui il telefono aveva copertura, in caso di necessità potrai tornare verso gli stessi per effettuare le tue chiamate.

 

In caso di bisogno chiamare il numero uno uno due - 1 1 2, il numero unico per tutte le emergenze. Anche in caso di mancata copertura da parte del tuo operatore telefonico il numero di emergenza potrà essere contattato se un altro operatore ha segnale nel luogo dove ti trovi (chiamata indicata solitamente come “solo emergenza”). In caso di mancata copertura da parte di tutti gli operatori puoi sempre tornare verso l'ultimo luogo dove ricordi di avere avuto segnale.

Durante la telefonata è importante rimanere calmi e rispondere dettagliatamente all'intervista dell'operatore. Le principali informazioni da fornire sono:
- il luogo esatto dell'incidente (es. toponimo, coordinate gps, numero sentiero, quota, esposizione versante, nome della via o della parete che stiamo salendo, ecc...);
- l'attività svolta;
- il numero di persone coinvolte;
- il numero dei feriti, le loro condizioni sanitarie e la dinamica dell'incidente;
- le condizioni meteorologiche sul luogo dell'incidente;
- il recapito telefonico da cui si chiama.

Ricorda di mantenere il telefono libero qualora i soccorritori avessero la necessità di ricontattarti.

 

Non tutti i frutti della montagna sono commestibili. Solo le specie di funghi, erbe, bacche e frutti di bosco che si conoscono alla perfezione possono essere raccolti e mangiati, sempre se le regole del luogo in cui ti trovi lo consentono (nei parchi o nelle riserve naturali è di norma vietato).

Si possono portare cani sui sentieri ma è opportuno tenerli legati al guinzaglio (in alcune zone è obbligatorio) per evitare che possano infastidire gli animali selvatici che abitano la montagna od ostacolare gli altri escursionisti. Qualora sfuggano al nostro controllo evitiamo di seguire i nostri animali da compagnia in zone particolarmente impervie, perché potremmo metterci in serio pericolo.

Informati con l'esercente funiviario o con il rifugista per sapere se i cani sono accettati nelle strutture dove pensi di recarti e segui le regole che ti vengono trasmesse dagli stessi. Anche in montagna, il proprietario è responsabile del comportamento del proprio cane!

Per quanto riguarda la museruola, non è sempre obbligatoria ma è bene averla con sé per ogni evenienza.

Prudenza in Montagna: domande e risposte per sapere cosa fare