Dove mangiare la polenta e formai fuso
Un piatto che racconta il cuore caldo della tradizione trentina
Questo piatto nasce dalla cucina contadina di montagna, dove la polenta era la base quotidiana e il formaggio rappresentava una delle poche fonti proteiche accessibili. I pastori e i boscaioli trentini portavano con sé forme di formaggio stagionato e farina gialla, preparandosi pasti caldi e sostanziosi al fuoco.
Nel dopoguerra, con il ritorno alla pastorizia e l’aumento della produzione di formaggi locali, il piatto si è evoluto in una specialità rustica ma celebrata, servita ancora oggi nelle malghe, nei rifugi e nelle sagre di valle. Ogni zona usa il proprio formaggio: il Puzzone di Moena per un sapore deciso, il Vezzena per uno più aromatico, la Tosèla per una versione più fresca e delicata.
È un piatto che profuma di legna, alpeggio e stufe accese, e che continua a raccontare il cuore caldo della tradizione trentina.