Casa
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In Trentino oggi contiamo circa 600 malghe, ma soltanto la metà è attiva e a produrre formaggi sul posto ne resta appena qualche decina - le altre trasferiscono il latte nei caseifici di valle. Queste strutture, ricoveri di pastori e animali, segnano le tappe dell’alpeggio, adattandosi alle esigenze della quota. Tra i 900 e 1300 metri abbiamo le malghe di bassa quota, edifici in pietra e legno con la stalla e l’abitazione del malgaro.
Vi si svolge la mungitura quotidiana, il latte viene trasformato in formaggio e sono il cuore pulsante dell’alpeggio estivo, punto di connessione tra agricoltura, natura e cultura enogastronomica. Man mano che si sale, la vegetazione si dirada e le strutture si fanno più spartane e isolate, ma fino ai 1900 metri si trovano ancora malghe d’alta quota, incastonate fra rododendri e praterie fiorite. Le aree di pascolo sono aperte e meno frequentate, le attività si concentrano sulla mungitura e l’assistenza al bestiame - e solo quando possibile la produzione casearia avviene sul posto.
Oltre i 1900 metri, c’è spazio solo per i pascoli alti ed eventualmente per qualche baita o bivacco, dove per brevi periodi, pastori e pastore possono trovare un rifugio spartano, ma sicuro. Sono luoghi di quiete aspra, affilata dai venti di montagna e dominata dalle praterie alpine. Qualche traccia di sentiero e poi soltanto l’immensità del cielo proprio lì, a un passo da noi.