Canova tra innocenza e peccato: la mostra

Al Mart scultura e fotografia esplorano l’ideale di bellezza

INVERNO 2021/2022 – Dopo Caravaggio, Raffaello e Botticelli, il Mart continua la coinvolgente indagine tra passato e contemporaneo, portando nelle sale del Museo di Arte moderna e contemporanea di Rovereto uno dei più grandi scultori italiani di sempre: Antonio Canova.

Apre il 17 dicembre 2021 e resterà aperta fino al 18 aprile 2022 la mostra clou dell’inverno trentino: “Canova tra innocenza e peccato”, nata da un’idea di Vittorio Sgarbi e a cura di Beatrice Avanzi e Denis Isaia.

La mostra indaga su come l’ideale estetico lasciatoci in eredità da Canova abbia influenzato i linguaggi artistici contemporanei, dalla scultura alla fotografia, attraverso 150 opere che spaziano dall'Ottocento ai giorni nostri, tra cui capolavori di Diane Arbus, Richard Avedon, Costantin Brancusi, Mimmo Jodice, Robert Mapplethorpe, Helmut Newton, Irving Penn, Edward Weston, Joel-Peter Witkin.

Alla ricerca della bellezza ideale: ritratta, esaltata, talvolta negata in maniera radicale.

 

Info

Canova tra innocenza e peccato
al Mart di Rovereto
dal 17 dicembre 2021 al 18 aprile 2022

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L’eredità di Canova nella scultura

La sezione introduttiva della mostra vede le opere di Canova a confronto con quelle di un grande scultore di inizio Novecento: Costantin Brancusi. Dalla purezza delle sculture neoclassiche del Canova alle forme assolutamente moderne dell’artista rumeno, che esprimono attraverso la semplificazione estrema l’essenza del reale.

Il percorso prosegue attraverso alcune opere di artisti attivi in anni più recenti, come Leone Tommasi, Giuseppe Bergomi, fino ai giovani Livio Scarpella, Elena Mutinelli, Jago, che intendono la pratica della scultura come esercizio di maestria tecnica ed espressione di una ricerca che costantemente rinnova, rendendolo attuale, il canone di bellezza canoviano.

La mostra di Canova al Mart di Rovereto

L’eredità di Canova nella fotografia

Molto ampia la sezione della mostra dedicata alla fotografia, in cui l’ideale estetico di Canova è messo in dialogo con le opere di alcuni dei più grandi fotografi del Novecento, che hanno indagato la perfezione della tecnica e della forma, cogliendola e sublimandola nel corpo umano: saranno presenti opere di Wilhelm Von Gloeden, Helmut Newton, Robert Mapplethorpe, Edward Weston, Richard Avedon, Irving Penn.

A questi verranno accostati, come controcanto, fotografi che hanno dato vita a ricerche di segno opposto, quali Miroslav Tichý, che nella Repubblica Ceca degli anni Sessanta ha colto, spesso di nascosto, la verità di corpi femminili imperfetti; Jan Saudek e Joel-Peter Witkin, che hanno messo in scena il corpo nei suoi aspetti più decadenti e grotteschi, fino al realismo impietoso di Diane Arbus.

Una sezione della mostra, infine, sè dedicata ai fotografi che hanno prestato il loro obiettivo alla documentazione e all’interpretazione dell’arte di Canova, perpetuandone la visione ideale: i fratelli Alinari, Luigi Spina, Paolo Marton, Massimo Listri, Mimmo Jodice.

Vallagarina - Rovereto - Mart

Canova tra innocenza e peccato

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Pubblicato il 16/12/2021