Alla scoperta dei maestri dell’architettura e del design

Una passeggiata fra Trento e Rovereto, fra progetti urbanistici e design innovativo

Li chiamano “viaggi d’architettura”. Ovvero vacanze per visitatori selettivi, girovaghi a caccia di paesaggi urbani, angoli inediti, scorci di modernità, edifici che travalicano il senso del tempo.  Se nella descrizione, intravedi la tua vacanza ideale, c’è una buona notizia per te. Hai già la meta per il tuo prossimo weekend: Trento e Rovereto, due città da esplorare attraverso i loro capolavori d’architettura.

Basta seguire i consigli di questa piccola guida che già selezionato i luoghi da non perdere, conducendoti per mano alla scoperta della contemporaneità trentina.

Opere di architettura a Trento e Rovereto

Renzo Piano, il MUSE e il quartiere delle Albere

Il quartiere "Le Albere" a Trento

Partiamo da un quartiere nato come riqualificazione della grande area posta fra il centro di Trento e il fiume Adige, che fino a pochi anni fa era occupata da una grande fabbrica della Michelin: Le Albere.

Inaugurato nel 2013, il quartiere è stato progettato dall’archistar Renzo Piano, uno dei nomi celebri dell’architettura contemporanea, autore di opere celebri come il Centre Pompidou di Parigi.

Appena arrivato, non puoi non fermarti ad ammirare le linee del Muse, il museo delle scienze di Trento, che ricordano il profilo delle montagne alpine. Lo spettacolare uso delle vetrate dà alla struttura slancio e leggerezza. È una scelta che Piano ha adottato anche per gli esterni della BUC, la biblioteca universitaria, l’altro grande edificio pubblico del quartiere.

Oltre al design delle strutture, colpisce la costante presenza dell’acqua: dagli specchi in cui si riflette il MUSE e che donano riflessi cangianti anche quando ci si trova all’interno delle pareti del museo, ai piccoli canali che attraversano le strade del nuovo quartiere, e che richiamano l’abbondanza d’acqua di questo territorio alpino.

Opere di architettura a Trento e Rovereto

Nuove prospettive a Trento

Un quartiere ecologico

Ma il quartiere Le Albere, che prende il nome dai pioppi che si ergono in questa zona è importante anche per l’aspetto tecnologico che sottende il progetto.  Si è pensato ad un quartiere di case clima costruite principalmente in legno, dotate di pannelli solari, pompe di calore, riciclo delle acque piovane e una centrale per il riscaldamento che diffonde il calore nelle abitazioni grazie a diverse sottocentrali.

Un quartiere pensato per le persone, dove si cammina a piedi grazie ai grandi parcheggi interrati che liberano gli spazi esterni e li rendono piacevolmente fruibili, e grazie al suo grande parco verde, con vista sul Doss Trento e sulla cascata di Sardagna, alle pendici del Monte Bondone.

 

Le opere di Adalberto Libera

A Trento puoi fotografare diverse opere di Adalberto Libera, architetto originario di Villa Lagarina, noto fra l’altro anche per il progetto di Villa Malaparte a Capri, immortalata nel film Il Disprezzo di Jean-Luc Godard. Accanto al Castello del Buonconsiglio, ecco la modernità delle Scuole Raffaello Sanzio: un inserto di architettura razionalista fra le linee gotiche e rinascimentali dell’antica città del Principe Vescovo.

Ma Libera ha anche prodotto un’architettura più vicina al sentire modernizzante degli anni ’50, rappresentato dal Palazzo della Regione, di fronte alla stazione di Trento, a chiusura della prospettiva di Piazza Dante. Interessante in questo caso l’ingegnosità del progetto, che permette a due soli pilastri di sostenere tutta la facciata del palazzo.

Opere di architettura a Trento e Rovereto

Le scuole "Raffaello Sanzio" a Trento

La sala Depero a Trento

Altra tappa per chi ama il design è la Sala Depero, all'interno del Palazzo della Provincia Autonoma di Trento in piazza Dante. Qui architettura e arte entrano nella vita di tutti i giorni e decorano i luoghi della vita pubblica: la sala è infatti un ampio spazio per assemblee realizzata negli anni ‘50 a Trento dall’artista futurista Fortunato Depero, all’interno del Palazzo della Provincia Autonoma. La sala è decorata da grandi pannelli e arredata con sedie e mobili dall’inconfondibile tratto deperiano, che alterna linee curve e geometrie, con un uso di colori molto accesi, ripreso poi in epoca postmoderna, e per questo forse vicino al nostro gusto estetico.

Per questo progetto Depero si occupò di tutti i dettagli, dai dipinti alle decorazioni, agli arredi, facendo di questo spazio un’opera “totale”, che potesse offrire al visitatore un vero e proprio compendio identitario del Trentino: paesaggi, edifici tradizionali, motivi popolari del lavoro e della tradizione religiosa, proposti dall’artista nella sua originale reinterpretazione stilistica. La sala è visibile durante eventi e convegni che qui vengono organizzati; il più importante fra questi è il Festival dell'Economia.

Vallagarina - Rovereto - Mart - Interni
Vallagarina - Rovereto - Mart
Museo Depero, Rovereto

Mario Botta e il MART, a Rovereto

Proseguiamo il nostro viaggio spostandoci a Rovereto. Oltre ad essere uno dei musei più importanti in Europa per l’arte moderna e contemporanea, il MART è l’opera architettonica che dalla fine degli anni Ottanta impreziosisce la già bella città di Rovereto.

L’aria settecentesca e classicamente italiana della città viene valorizzata dalle linee del Museo concepito dall’archistar svizzero Mario Botta e dall’ingegnere roveretano Giulio Andreolli. L’edificio colpisce per le sue vedute prospettiche, le sue fughe di scale, l’ampia entrata, e soprattutto per la sua piazza circolare, su cui si affacciano le entrate del MART, della biblioteca, dell’auditorium Melotti e della caffetteria, che oggi è Alfio Ghezzi Bistrot, con le proposte del noto chef stellato .

Una piazza rotonda sormontata da una spettacolare cupola in vetro, per la quale Mario Botta si è espressamente richiamato alle proporzioni del Pantheon a Roma. La cupola non è del tutto chiusa, ma mantiene uno spicchio aperto, a lasciar scorgere il cielo. La pietra gialla di Vicenza che riveste il MART è la stessa che prediligeva Palladio nelle sue costruzioni e dà all’edificio un ulteriore tocco di classicismo e di calore.

Vallagarina - Rovereto - Mart

La favolosa cupola del MART

La casa del Mago Fortunato Depero

Restando a Rovereto, dopo una bella passeggiata fra le piazzette del centro storico, si arriva ad un altro edificio dove regna l’arte applicata ed il design. Stiamo parlando della Casa D’Arte Futurista, l’unico museo realizzato da un futurista in Italia: Fortunato Depero, che ha realizzato una raccolta delle proprie opere, quasi un’apertura su un personale mondo dell’immaginazione.

Una collezione perciò non solo di opere d’arte ma anche di oggetti disegnati da Depero, interessanti proprio perché destinati alla vita di tutti i giorni, come mobili, arazzi, e alcuni oggetti entrati a far parte del panorama culturale popolare italiano, come la famosa bottiglietta del Campari Soda. La stessa dagli anni Trenta!

Un’immersione nel mondo di Depero e nel panorama artistico ricco di nuovi stimoli del primo Novecento. Un concept museum da apprezzare anche per la ricchezza coloristica, per lo humor delle opere di Depero, in cui traspare la sua giocosità da eterno ragazzo.

Opere di architettura a Trento e Rovereto

La casa futurista di Depero

Pubblicato il 27/11/2021