PERCORSO CICLOPEDONALE DELLA VALSUGANA

Dai laghi di Caldonazzo e Levico seguendo il corso del fiume Brenta con i suoi paesaggi rurali fino al confine con il Veneto

PERCORSO CICLOPEDONALE DELLA VALSUGANA #1
PERCORSO CICLOPEDONALE DELLA VALSUGANA #1
PERCORSO CICLOPEDONALE DELLA VALSUGANA #2
PERCORSO CICLOPEDONALE DELLA VALSUGANA #2

Lunghezza

Questa pista ha una lunghezza di circa 64 km che si dipanano da San Cristoforo (frazione di Pergine Valsugana) fino a Pianello Vallòn (in Comune di Grigno) poco prima del confine con la provincia di Vicenza. Da Martincelli fino al bivio per Enego si percorre la viabilità promiscua, poi si prosegue su percorsi protetti fino a Bassano del Grappa. Il tempo medio di percorrenza stimato è di 5-6 ore.

Dislivello

Qualora si decidesse di partire da Trento con la propria bicicletta, si deve seguire la viabilità esistente, in sede promiscua, attraverso la vecchia “strada dei forti”, che passa da Civezzano, superando un dislivello di oltre 300 metri.

In alternativa, dalla stazione di Trento, è possibile utilizzare il treno della Valsugana, che in estate può caricare fino a 32 biciclette per ogni corsa, e scendere alla stazione di S. Cristoforo, la prima che si affaccia sul Lago di Caldonazzo. Da qui s’imbocca la pista ciclabile che costeggia lo specchio d’acqua in direzione Bassano, seguendo il corso del fiume Brenta (55 metri di dislivello).

Servizi

A Levico, in località Maines, s’incontra il primo bicigrill, poco dopo si transita per quello di Novaledo. Poi si trova quello di Castelnuovo ed infine si trova il quarto all’altezza di Tezze (in Comune di Grigno), poco prima di uscire dal territorio della Provincia di Trento.

In tutti i periodi dell'anno, aggiungendo 2 euro al prezzo del biglietto ferroviario è possibile imbarcare la propria bicicletta sui mezzi pubblici e sul treno. Per informazioni su questo servizio: www.trasporti.provincia.tn.it/trasporto_bici/

Percorso

L’itinerario protetto parte dalla periferia sud di Pergine Valsugana, raggiunge la località S. Cristoforo e costeggia il Lago di Caldonazzo, incuneandosi tra la linea ferroviaria e la riva del lago, per dirigersi nel centro abitato di Calceranica e quindi verso Caldonazzo. Seguendo le indicazioni si raggiunge il bivio per Centa S. Nicolò, imboccando una stradina che sfocia in aperta campagna, tra campi coltivati e frutteti. Affiancata per un breve tratto alla ferrovia della Valsugana, la pista raggiunge gli argini del fiume Brenta. Dopo aver attraversato la strada per Monterovere, si incontra il bicigrill di Levico. Passato il bicigrill di Novaledo, il percorso riprende in direzione di Marter, Roncegno e Borgo Valsugana. Qui si attraversa l’intero centro storico e si giunge poi al bicigrill di Castelnuovo, seguendo le indicazioni, si riprende il percorso protetto fino ad arrivare ad una vasta area rurale dove sfociano nel Brenta i torrenti Maso e Chieppena e dove il percorso ciclabile si snoda tra ponti, argini di fiumi e campagne, fino a raggiungere il bivio per Ospedaletto. Nell’estate 2020 è prevista l’apertura del collegamento fra la stazione di Strigno e Castel Ivano.Si prosegue verso Tezze, dove troviamo l’ultimo bicigrill. La pista continua verso la località Martincelli, per terminare nella frazione di Pianello-Vallòn, al limite della provincia, antico confine dell’Impero Austroungarico: è ancora visibile l’antico cippo di confine di stato in pietra. Da Strigno o da Primolano, seguendo la viabilità ordinaria, si può intraprendere un percorso ad anello che tocca Lamon, Fonzaso e Arsié, seguendo per un tratto (da Castello Tesino a Lamon) l’antica via romana Claudia Augusta Altinate.

Punti d’interesse

La Valsugana, solcata dal Brenta che nasce dai laghi di Caldonazzo e Levico per poi sfociare a valle della Laguna di Venezia, è sempre stata un’importante via di comunicazione. La percorsero i soldati romani, i pellegrini in viaggio nel Medioevo per raggiungere Gerusalemme, e più recentemente gli emigranti che partirono in cerca di lavoro e fortuna, lasciandosi alle spalle una delle realtà più povere del Trentino.

La pista ciclopedonale porta a scoprire antichi castelli come quello di Pergine, la Corte Trapp di Caldonazzo, quello di Borgo Valsugana, quello di Ivano-Fracena, rinomata sede di mostre ed eventi artistici.

Le acque dei laghi di Caldonazzo e Levico, dove sorgono attrezzati centri balneari e termali, invitano a fare una sosta e a rinfrescarsi. Il Lago di Caldonazzo, lungo 5 km e con una superficie di poco più di 5 km quadrati, è il più grande specchio d’acqua interamente trentino. Oltre alla pesca, qui si possono praticare il nuoto, la vela, il windsurf, lo sci nautico e la canoa. Diversi sono i lidi attrezzati e le spiagge libere. Anche il Lago di Levico, incorniciato da versanti boscosi, ha due stabilimenti balneari e un’ampia spiaggia libera. Ai margini ovest del lago v’è un canneto protetto come biotopo, habitat di un centinaio di specie d’uccelli e caratterizzato da un tappeto di ninfee. È attrezzato con passerelle e una torretta d’avvistamento. Da Pergine Valsugana si può scegliere di raggiungere e visitare la Valle dei Mocheni o l’Altopiano di Piné.

Si può cogliere anche l’occasione per compiere un’escursione, a piedi o in mountain bike, nella catena del Lagorai o sugli Altipiani di Vezzena, per visitare i forti austro-ungarici, testimonianze imponenti della Grande Guerra, per compiere il percorso delle miniere a Calceranica o per addentrarsi nella solitaria Valle di Sella, dove numerosi artisti hanno realizzato le loro opere all’aperto, dando vita all'interessante quanto suggestivo progetto denominato “Artesella”, abbandonandole poi di proposito alle trasformazioni e al deterioramento naturale.

A Vetriolo, Levico e in località Lochere è facile imbattersi nell’indicazione E5, il segnavia di uno dei sentieri europei che attraversano l’Europa da nord a sud (collega il Lago di Costanza a Verona, per un totale di circa 600 km). Sempre nei pressi delle stesse località transita il “Sentiero della Pace”. È un tracciato che collega i luoghi e le memorie della Grande Guerra sul fronte del Trentino, dal Passo del Tonale alla Marmolada, per una lunghezza di oltre 520 chilometri. Il percorso è contrassegnato da un segnavia bianco rosso contenente una colomba nera.