Il Sentiero dell’Ascolto
Passeggiata
Il Sentiero dell’Ascolto
<p>Un sentiero per camminare insieme ad Alcide De Gasperi in cerca delle sorgenti più pure dell’impegno politico.</p> <p>Il “Sentiero dell’Ascolto” parte dal Museo Casa De Gasperi, dove lo statista è nato nel 1881, e si concentra sulla prima parte della sua vita. Quella della formazione, della crescita, della preparazione: quella in cui il giovane Alcide, più che a dare, imparò a ricevere, ad ascoltare.</p>
<p>Il 3 aprile del 1881 nasce a Pieve Tesino Alcide De Gasperi, un bambino come tanti, destinato però a diventare una figura chiave della storia europea. La sua vita sarà un’alta via, tra le vette scintillanti e i burroni tremendi del Novecento. Un percorso personale ma anche collettivo, che riassume un’intera epoca. Un cammino sempre in salita, a passo deciso, che inaspettatamente ebbe inizio qui, nel silenzio di un piccolo paese immerso nel verde dell’Altipiano del Tesino.</p> <p>Per Alcide la montagna e la politica erano due passioni unite da un legame profondo: entrambe luoghi di ricerca, confronto e verità. La montagna gli insegnò l’umiltà, il limite, il coraggio: valori che portò nella sua esperienza politica e che ne fecero uno dei protagonisti della storia democratica del Novecento.</p> <p>Anche da un piccolo paese di montagna come Pieve Tesino possono nascere grandi storie. Alcide muove i primi passi in un mondo popolato di viaggiatori e venditori ambulanti costretti per necessità a partire e andare lontano, imparando a convivere con lingue, costumi e abitudini diverse.</p> <p>In montagna i compagni di cordata fanno la differenza. A volte però non bastano e bisogna affidarsi a delle guide. Lo stesso succede nella vita. Per Alcide la prima guida fu don Celestino Endrici: un maestro esigente e attento, che gli insegnò a pensare con chiarezza, ad agire con responsabilità e a lottare per il bene comune.</p> <p>Non ci si improvvisa alpinisti e nemmeno cittadini. Per Alcide, come per molti di noi, la prima palestra di vita fu la scuola. Un percorso che affrontò insieme a un compagno speciale, il fratello Mario. La sua prematura scomparsa lascerà un vuoto immenso, ma diventerà anche una ragione in più per allungare il passo e andare lontano.</p> <p>Selbsthilfe: aiutarsi da soli per aiutare anche gli altri. Sarà una delle grandi lezioni che Alcide impara dalla sua gente, dal popolo della montagna. La sperimenterà sulla sua pelle negli anni dell’università a Vienna e lo riverserà nelle prime esperienze politiche, imparando il valore della partecipazione civile.</p> <p>Anche il giovane Alcide deve fare i conti con le sue debolezze e con qualche durezza di carattere. Le critiche ricevute da giovane lo aiutano a comprendere il valore del silenzio, che si fa spazio di ascolto e crescita, insegnando la forza dell’umiltà e del rispetto.</p> <p>La Prima guerra mondiale spezza il ritmo sicuro della vita di Alcide e cambia per sempre il suo modo di vedere la politica. Non più programmi e teorie, ma servizio a chi soffre. Come il fratello Augusto, come migliaia e migliaia di altri. Sentire su di sé il dolore del prossimo e scoprirsi in cordata: legati, fragili, responsabili gli uni degli altri.</p>