Francesca Dego
Francesca Dego violino
Francesca Leonardi pianoforte
G. Rossini “Un mot à Paganini” elegia per violino e pianoforte
W.A. Mozart Sonata in Si bem. magg. KV 454
C. Franck Sonata per violino e pianoforte
M. Castelnuovo-Tedesco “Rosina” e “Figaro”, parafrasi operistiche dal Barbiere di Siviglia di Rossini
Un duo tutto da ascoltare che si esibisce da più di dieci anni e il cui repertorio spazia dalla musica barocca alla contemporanea. A Trento due giovani Francesche, affascinanti concertiste ormai notissime sul panorama internazionale: Francesca Dego e Francesca Leonardi. Francesca Dego è considerata ambasciatrice della nuova generazione di violinisti italiani, che si stanno facendo conoscere in tutto il mondo. Apprezzata per le sue sonorità, per le interpretazioni convincenti e la tecnica impeccabile, vanta un curriculum di rilievo avendo iniziato giovanissima, appena undicenne, a esibirsi con le più prestigiose orchestre e ricevendo inviti da tutto il mondo. Recentemente scritturata dalla Chandos Records, il suo primo disco per l'etichetta onora l'eredità di Niccolò Paganini con una registrazione di opere ispirate al grande violinista ed eseguite sul suo violino, il leggendario "Cannone". È regolarmente ospite delle più prestigiose orchestre internazionali. Suona su un prezioso violino di Francesco Ruggeri (Cremona 1697). Francesca Leonardi, figlia d’arte, è stata la prima donna italiana a registrare per la prestigiosa etichetta Deutsche Grammophon. Fin da giovanissima si è segnalata in diversi concorsi pianistici nazionali e internazionali vincendo quattordici primi premi. Dopo aver debuttato a 16 anni, si è esibita come solista con molte orchestre italiane ed estere. Sin dalla più tenera età Francesca ha dimostrato entusiasmo e passione per l'insegnamento e seguendo questa passione è diventata docente di musica da camera al Conservatorio di Novara. Insieme, compongono un duo che negli undici anni di collaborazione ha costruito un’affinità e un equilibrio speciale. Entrambe ormai con una carriera internazionale e richieste dai maggiori teatri, con la loro disinvoltura, l’abilità espressiva e la collaudatissima intesa, donano alle esecuzioni naturalezza, omogeneità e precisione.