In mostra artisti internazionali: da Matisse a Rothko
Non mancano i lavori di artisti internazionali, che hanno trovato in Giotto una valida fonte di ispirazione, come Yves Klein, Henri Matisse, Mark Rothko, Josef Albers e Tacita Dean.
Il primo poté ammirare gli affreschi attribuiti a Giotto all’interno della Basilica di San Francesco di Assisi, primo significativo contatto con il famoso blu dell’artista. Matisse fu tra i visitatori d’eccezione agli Scrovegni di Padova, mentre Rothko nel suo viaggio in Italia nel 1950 venne colpito dall’uso audace del colore che in Giotto crea lo spazio all’interno della raffigurazione anche al di là di ogni raffigurazione prospettica.
La mostra si chiude con un’altra grande installazione immersiva: una stanza di puro e luminoso blu. Si tratta di un celebre lavoro dello statunitense contemporaneo James Turrel, maestro della luce e dei colori, studioso della percezione. Attraverso la pura astrazione, l’opera richiama quella spiritualità che gli storici dell’arte e gli artisti hanno attribuito a Giotto.
Testimonianze d’autore che ben raccontano la ricchezza dell’eredità giottesca, immune allo scorrere dei secoli.
IMMAGINE COPERTINA: Carlo Carrà, Le figlie di Loth, 1919, Mart, Collezione VAF-Stiftung