La mostra Arte e Fascismo

Dal 14 aprile all’1 settembre 2024 a Rovereto

PRIMAVERA/ESTATE 2024 – “Nell’arte non c’è fascismo. Nel fascismo non c’è arte”. Così Vittorio Sgarbi introduce la mostra “Arte e fascismo”, al Mart di Rovereto dal 14 aprile all’1 settembre 2024.

La mostra, ideata da Sgarbi e a cura di Beatrice Avanzi e Daniela Ferrari, indaga l’arte del Ventennio, dalle avanguardie futuriste all’architettura razionalista, in un percorso espositivo di circa 400 opere, di artisti tra cui Mario Sironi, Carlo Carrà, Fortunato Depero, Renato Bertelli e Renato Guttuso. Provenienti da collezioni pubbliche e private le opere dialogano con alcuni dei grandi capolavori del Mart e con numerosi materiali provenienti dai fondi dell’Archivio del ’900.

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Arte e fascismo

La mostra del Mart analizza i modi in cui il regime fascista influì sulla produzione figurativa italiana, utilizzando a fini propagandistici i linguaggi dell’arte e dell’architettura. Tuttavia, diversamente da altri regimi, quello fascista non impose un gusto, facendo proprie anche alcune delle tendenze artistiche che si affermarono in quel periodo storico.

La mancanza di un unico orientamento facilitò lo sviluppo di un’eterogenea e dinamica presenza di espressioni e correnti, tra tradizione e modernità. Dalle ricerche di avanguardia legate al Futurismo, all’idea di un “ritorno all’ordine”, confluita nel movimento del Novecento italiano, creato da Margherita Sarfatti.

Lo stesso rapporto tra gli artisti e il potere non fu definito né unico. Accanto a figure dichiaratamente fasciste, convinte sostenitrici del Duce come Depero e Sironi, si mossero artisti meno ingaggiati, più o meno distanti ma comunque presenti nel ricco panorama italiano.

Allo stesso tempo, i nuovi luoghi del potere divennero strumento di affermazione attraverso un linguaggio aperto tanto al classicismo quanto al razionalismo, che coinvolse architettura, scultura e arte murale, rinata sotto l’impulso di una rinnovata volontà celebrativa.

Al Mart la mostra Arte e fascismo

Al Mart oltre 400 opere

Tra pittura, scultura, documenti e materiali d’archivio, il percorso espositivo si snoda tra 400 opere, di artisti e architetti come Mario Sironi, Carlo Carrà, Adolfo Wildt, Arturo Martini, Marino Marini, Massimo Campigli, Achille Funi, Fortunato Depero, Tullio Crali, Thayaht, Renato Bertelli, Renato Guttuso.

Provenienti da collezioni pubbliche e private le opere dialogano con alcuni dei grandi capolavori del Mart e con numerosi materiali provenienti dai fondi dell’Archivio del ’900.

Il percorso espositivo si sviluppa attraverso otto sezioni cronologiche e tematiche: Novecento italiano, dedicata al grande progetto di sostegno agli artisti e alla cultura di Margherita Sarfatti; L’immagine del potere; Futurismo; Arte monumentale; L’architettura e il rapporto con le arti; Nuovi miti, non solo l’eroe e l’atleta, ma anche il lavoratore, la donna, la famiglia; Il sistema delle arti; La caduta della dittatura.

 

 

SOPRA
Carlo Carrà, Atleti in riposo (Pugilatori), 1933-1935, poi ripreso dall’artista nel 1936, Collezione privata, courtesy Studio d’Arte Nicoletta Colombo, Milano

COPERTINA
Fortunato Depero, Duce nel mondo, 1934, Mart, Fondo Depero

GALLERIA IMMAGINI
Mario Sironi, Solitudine, 1925-1926, Galleria Nazionale d'Arte Moderna e Contemporanea, Roma
Olmedo Mezzoli, In palestra, 1940, Mart, Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e RoveretoCollezione VAF-Stiftung
Renato Bertelli, Testa di Mussolini (Profilo continuo), 1933, Mart
Fortunato Depero, Fascismo, 1925, Collezione privata
Adolfo Wildt, Il Duce, ante 1928, Galleria d'Arte Moderna, Milano
Renato Guttuso, Fuga dall'Etna, 1940, Galleria Nazionale d'Arte Moderna e Contemporanea, Roma

SOTTO

Adolfo Wildt, Dux, 1923, Collezione privata

Arte e fascismo

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Pubblicato il 09/04/2024