TRENTINO, LA CULTURA NON VA IN LETARGO

Un ricco patrimonio artistico che si può scoprire in ogni periodo dell'anno Anche nella stagione invernale il territorio offre un'ampia proposta di eventi culturali nelle città d'arte di Trento e Rovereto, di mostre temporanee nei principali musei - dal Mart al Muse - oltre agli originali percorsi di Land-Art della Val di Sella e sull'Alpe di Pampeago

TRENTINO, LA CULTURA NON VA IN LETARGO #1
TRENTINO, LA CULTURA NON VA IN LETARGO #1

AL MART

Realismo Magico, dal 3 dicembre 2017 al 2 aprile 2018

In continuità con la grande mostra estiva Un’eterna bellezza, l’esposizione invernale, a cura di Gabriella Belli, Valerio Terraroli e Alessandra Tidia e in collaborazione con il Sole 24 ore, approfondisce una delle tendenze artistiche più significative del primo Novecento italiano: il Realismo Magico. Compreso tra l’esordio degli anni Venti e il suo sviluppo negli anni Trenta, il Realismo Magico è la declinazione italiana del movimento internazionale di ritorno all’ordine di cui accentua l’atmosfera rarefatta e senza tempo. Depurata dalle tensioni del futurismo e dell’espressionismo, nasce una nuova modalità operativa che predilige una resa dell’immagine algida, tersa, spesso indagata nei più minuti dettagli, tanto realistica, quanto inevitabilmente inquietante e straniante, che guarda alla tradizione nazionale, classica o rinascimentale ma anche al decò. In mostra capolavori pittorici di Carrà, de Chirico, Severini e di Cagnaccio, Campigli, Donghi, Funi, Martini, Marussig, Morandi, Oppi, Sironi.

AL MUSE

Archimede, l’invenzione che diverte!, fino al 7 gennaio 2018

Il nome di Archimede, geniale inventore e matematico della classicità, è famosissimo. Tutti ne hanno sentito parlare e il suo mito – sorto fin dall'epoca romana durante la quale ne è stato celebrato il "divino ingegno" – è alimentato da numerose leggende, che lo vedono brillare tanto per acume, quanto per bizzarria. Se la sua fama è notevole, il contenuto delle sue opere e delle sue invenzioni, oggi, non è così conosciuto e spesso i suoi scritti sono appannaggio di pochi specialisti di storia della matematica. La mostra "Archimede. L'invenzione che diverte" presenta al pubblico la figura di Archimede quale massimo protagonista della cultura universale.

Dna e genomica. Le nuove sfide della biologia, da febbraio 2018.

All’interno della mostra verranno trattati aspetti scientifici importanti e molto attuali, la cui conoscenza è finalizzata - anche - a migliorare la qualità della nostra vita. Il pubblico sarà invitato a riflettere sulle molte questioni e problematiche che scaturiscono dal progresso della genomica di oggi, considerando tre aspetti fondamentali che riguardano il nostro patrimonio genetico: quanto conta il DNA, quali altri fattori intervengono (ambiente e stili di vita) e come e quanto possiamo intervenire per modificarlo. Il tutto accompagnato da aspetti che riguardano scelte individuali e sociali, tra cui emergono le questioni etiche.

 

ALLE GALLERIE DI PIEDICASTELLO

L’ultimo anno (1917 - 1918), dal 10 novembre 2017 al 4 novembre 2018.

Una mostra dedicata alla Grande Guerra sul fronte italo-austriaco nel suo momento più critico e decisivo. Le ultime fasi del confitto viste dai suoi protagonisti: soldati e civili. Da una parte il visitatore diventa “testimone” delle battaglie affrontate dagli uomini in divisa sull’Isonzo, del crollo di Caporetto e del mutarsi della prospettiva di guerra italiana, da offensiva a difensiva. Dall’altra, può osservare i diversi modi in cui la guerra tratta e trasforma i civili: profughi, operai militarizzati, vittime, soggetti e oggetti di propaganda e politica autoritaria.

AL MUSEO DEGLI USI E COSTUMI DELLA GENTE TRENTINA

Con i suoi cinque piani, le 43 sale e gli oltre 12 mila oggetti esposti, è il più importante museo etnografico italiano e uno dei più apprezzati in ambito europeo e alpino. Celebra il lavoro rurale, le ingegnose e versatili tecnologie comuni a tanti mestieri del mondo contadino, del mugnaio, del fabbro, del malghese, del tessitore, del boscaiolo, del segantino, del carradore. Il racconto di un mondo oggi scomparso o profondamente trasformato, ma che il geniale fondatore del museo, Giuseppe Šebesta, riuscì pazientemente a ricostruire in queste sale.

Tra le iniziative proposte dal museo c'è il Gran Carnevale Alpino di San Michele all’Adige, in programma dal 3 al 4 febbraio, un'edizione che in occasione del decennale vedrà la partecipazione di un numero ancora maggiore di gruppi dall'Italia e dall'estero e il Festival dell’Etnografia del Trentino in uno dei weekend dopo metà aprile.

ARTE SOTTO E SOPRA LA NEVE

Agli appassionati di Land-Art, il Trentino regala due itinerari suggestivi in veri musei all’aperto da scoprire anche nella veste invernale. Tra i boschi della Val di Sella, artisti e creativi installano le loro opere organiche, fatte di rami e terra, fango e foglie, pezzi di corteccia, sassi e arbusti. Il percorso di Arte Sella ha assunto negli anni una valenza internazionale e oggi tra gli alberi vivono sculture come Cervi, realizzati con terra e foglie di faggio, Il Sole costituito da tronchi, Eco fatta di rami di nocciolo. Tutte creazioni site specific che, anno dopo anno, sotto l’azione degli agenti atmosferici, cambiano aspetto, forma, consistenza o, addirittura, scompaiono. La decana è la Cattedrale Vegetale di Giuliano Mauri, land artist e padre delle architetture naturali: in Val di Sella, Mauri ha piantato più di ottanta fusti di carpino che si stanno trasformando, stagione dopo stagione, nelle colonne, nelle volte, negli archi di una cattedrale gotica total green.

All'interno della skiarea del Latemar si colloca invece RespirArt. Anche qui le 13 opere, collocate lungo la Pista Agnello e le sue varianti, si trasformano col tempo: si scaldano al sole, si spezzano sotto il peso della neve, seguono le stagioni e il clima. Si scia fra giganteschi bozzoli di lana, opere d’arte che “incorniciano” le guglie del Latemar e stravaganti installazioni puntate al cielo. Le più recenti sono “Acutis”, un cerchio di acciaio corten creato dall’artista di Gioia Tauro Cosimo Allera, le grandi gocce fra i rami dell’artista trentino Federico Seppi, intitolate “Simulacro” e “Conversazioni virtuali”, opera dell’artista fiemmese Piergiorgio Dolina.