L’ARTE E LE TRADIZIONI CHE RISCALDANO L’INVERNO

Oltre gli sport invernali e le attività a contatto con la natura nel paesaggio dolomitico, oltre i colori e le atmosfere dei Mercatini di Natale, i tepori dei vapori e delle acque che tonificano e rigenerano, il brio delle bollicine di montagna che accompagnano le feste, ecco i percorsi dell’arte, della cultura, delle tradizioni e dei riti popolari, inediti e sorprendenti

L’ARTE E LE TRADIZIONI CHE RISCALDANO L’INVERNO #1
L’ARTE E LE TRADIZIONI CHE RISCALDANO L’INVERNO #1
L’ARTE E LE TRADIZIONI CHE RISCALDANO L’INVERNO #2
L’ARTE E LE TRADIZIONI CHE RISCALDANO L’INVERNO #2
L’ARTE E LE TRADIZIONI CHE RISCALDANO L’INVERNO #3
L’ARTE E LE TRADIZIONI CHE RISCALDANO L’INVERNO #3
L’ARTE E LE TRADIZIONI CHE RISCALDANO L’INVERNO #4
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L’ARTE E LE TRADIZIONI CHE RISCALDANO L’INVERNO #5
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L’ARTE E LE TRADIZIONI CHE RISCALDANO L’INVERNO #6
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L’ARTE E LE TRADIZIONI CHE RISCALDANO L’INVERNO #7
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L’ARTE E LE TRADIZIONI CHE RISCALDANO L’INVERNO #8
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L’ARTE E LE TRADIZIONI CHE RISCALDANO L’INVERNO #9
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L’ARTE E LE TRADIZIONI CHE RISCALDANO L’INVERNO #10
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L’ARTE E LE TRADIZIONI CHE RISCALDANO L’INVERNO #11
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L’ARTE E LE TRADIZIONI CHE RISCALDANO L’INVERNO #12
L’ARTE E LE TRADIZIONI CHE RISCALDANO L’INVERNO #12
L’ARTE E LE TRADIZIONI CHE RISCALDANO L’INVERNO #13
L’ARTE E LE TRADIZIONI CHE RISCALDANO L’INVERNO #13

Una visita a Trento non può che partire dal Castello del Buonconsiglio. Insieme alla Piazza Duomo è il simbolo della città e dal 1225 al 1803 fu la residenza dei Principi vescovi di Trento. Qui, oltre a scoprire il nuovo allestimento che ha ridisegnato il percorso di visita e ammirare il “ciclo dei mesi”, capolavoro del gotico internazionale che decora la Torre dell’Aquila, dal 6 dicembre al 1 marzo si può visitare la mostra Jakob Seisennegger ritrae le figlie di Ferdinando d’Asburgo. Elisabetta, Anna, Maria, Maddalena, Caterina: sono le cinque figlie di Ferdinando d’Asburgo re dei Romani e futuro imperatore. Le ritrae nel 1534 l’illustre artista di corte Jakob Seisenegger. La maggiore ha otto anni, uno appena la più piccola. Avvolte in abiti elegantissimi, giocano ignare del loro prossimo destino. Il grande dipinto faceva parte di una fastosa serie di ritratti della famiglia asburgica, destinati a decorare l’appartamento privato del principe vescovo di Trento Bernardo Cles. Del pregevole insieme rimane oggi solo questa tavola, tornata, dopo un lungo restauro, curato dalla Soprintendenza per i beni culturali di Trento, alla sua antica dimora, il Castello del Buonconsiglio. L’esposizione, che celebra la restituzione al pubblico dell’importante dipinto, è una preziosa occasione per indagare la storia delle piccole principesse, nel gioco politico delle dinastie europee, per approfondire il ruolo del principato trentino nello scacchiere internazionale in un momento storico cruciale, e per riscoprire un pittore insigne, che fu contemporaneo e contendente di Tiziano. www.buonconsiglio.it

Difficile non accostare lo skyline del MUSE, il Museo delle scienze di Trento progettato da Renzo Piano, ai profili delle montagne del Trentino. Qui anche nei prossimi mesi si può visitare la mostra Cosmo cartoons. L’esplorazione dell’Universo tra scienza e cultura pop. Grazie ad un percorso fortemente immersivo racconta lo spazio con un attento equilibrio tra arte e scienza. In questo percorso, la cultura pop - che usa moltissimo il linguaggio del fumetto, del cinema e del videogioco - crea un filo rosso narrativo che ci porta dalla Luna verso Marte, e attraverso il Sistema Solare fino alle stelle più lontane. Il pubblico potrà interagire con installazioni multimediali, postazioni audio e angoli lettura tematici, fino ad arrivare in una vera e propria area giochi per tutte le età. E a cinquant’anni dal primo allunaggio, un focus particolare è dedicato alla Luna e alla missione dell'Apollo 11. www.muse.it

Punto di riferimento internazionale nell'ambito della ricerca e della valorizzazione delle arti figurative contemporanee è il MART, il Museo di Arte moderna di Rovereto e Trento, dove si possono ammirare autentici capolavori della pittura italiana del XX secolo riuniti in particolare nella Collezione Giovanardi. www.mart.trento.it

Al Museo Civico a Palazzo Parolari, dal 13 dicembre al 23 agosto 2020 si può invece visitare la mostra Ci vuole un fiore. La flora del Trentino: ieri, oggi e domani. Si tratta di uno spettacolare tour virtuale del Trentino alla scoperta dei principali ecosistemi vegetali dalla città alle vette dolomitiche, per porre l’attenzione su specie rare e protette, sensibilizzare il pubblico su temi quali la perdita di biodiversità, l’alterazione degli habitat e l’uso scorretto del suolo, nonché le invasioni di specie aliene conseguenza di fenomeni come globalizzazione e cambiamenti climatici. www.fondazionemcr.it

E sempre a Rovereto si può ora visitare il nuovo Museo della città. Inaugurato nel corso dell’estate è situato nell'edificio che fu la sede storica del Museo Civico. All'accoglienza, alla bellezza, al talento e alla dedizione è dedicato il suo primo percorso espositivo e dove le opere delle collezioni cittadine diventano protagoniste di un percorso interattivo, multisensoriale e interdisciplinare, che racconta Rovereto, la bellezza del suo territorio, la ricchezza della sua storia, e il talento dei personaggi che nel tempo l’hanno resa importante.

Musiche da brivido

Sul Ghiacciaio della Presena sopra Passo Tonale dopo il grande successo della prima edizione ritorna da dicembre a marzo il Festival Ice Music. Sarà ospitato nel grande “Dome” a 2600 metri di quota interamente di ghiaccio ed in grado di ospitare 200 persone. Il calendario dei concerti spazia dalla musica classica al jazz tutte interpretate utilizzando gli strumenti di ghiaccio realizzati dell’artista americano Tim Linhart e suonati da artisti di valore di fama nazionale ed internazionale. L’Ice Music Festival è organizzato da Apt val di Sole, Consorzio Pontedilegno-Tonale e Trentino Marketing.

L’Arte sboccia sotto la neve

Agli appassionati di Land-Art, il Trentino regala due itinerari suggestivi in veri musei all’aperto da scoprire anche nella veste invernale. Tra i boschi della Val di Sella, artisti e creativi installano le loro opere organiche, fatte di rami e terra, fango e foglie, pezzi di corteccia, sassi e arbusti. Il percorso di Arte Sella ha assunto negli anni una valenza internazionale. È rinato dopo soli pochi mesi dalla devastazione prodotta dalla tempesta Vaia a ottobre 2018. Nel periodo invernale rimane sempre visitabile l'area di malga Costa, tutti i giorni eccetto il giorno di Natale con orario 10-17. Qui si osservano le opere più monumentali di Arte Sella come il Terzo Paradiso, Trabucco di Montagna, il Teatro di Arte Sella e la Cattedrale Vegetale di Giuliano Mauri, land artist e padre delle architetture naturali: in Val di Sella, Mauri ha piantato più di ottanta fusti di carpino che si stanno trasformando, stagione dopo stagione, nelle colonne, nelle volte, negli archi di una cattedrale gotica total green. E a dicembre ritorna l’appuntamento con la musica di Fucina Bianca Arte Sella che celebra il passaggio ad un nuovo anno, con la partecipazione di interpreti di fama internazionale. Si terrà il 29 dicembre a Malga Costa e questa giornata sarà articolata in due momenti: un concerto alle 14 con replica alle 17 (prenotazione obbligatoria al numero 0461.751251).

Agli appassionati di Land-Art, il Trentino offre un’esperienza davvero unica in alcuni luoghi molto suggestivi, ma che in inverno, sotto la coltre di neve, acquistano un fascino davvero speciale. C’è perfino una pista da sci trasformata in galleria d’arte. È la pista Agnello nello Ski Center Latemar, che attraversa il parco d’arte RespirArt, uno dei più alti al mondo (www.respirart.com). Selfie e foto di gruppo fra le opere d’arte realizzate da artisti di fama internazionale che emergono dalla neve qui sono la regola. Nell’estate 2019 qui sono nate 5 nuove opere. Di fronte al cavallo mitologico Sleipnir 47 dell’artista svedese Duilio Forte, nella stagione invernale 2019-20 gli sciatori si imbatteranno in una nuova installazione che ricorda la tempesta Vaia. L’opera “29 ottobre 2018” è stata realizzata da Terrae, un gruppo di artisti trentini, formato da Giuseppe Dondi, Alberto Larcher, Roberto Rossi e Fabio Seppi. Evoca due forze della natura: quella distruttiva e quella creativa. Un groviglio di alberi spezzati è infatti circondato da centinaia di giovani piante che esprimono un potente gesto di rinascita. Gli alberi utilizzati, abeti rossi della Magnifica Comunità di Fiemme, provengono dalla Pala Santa, la montagna di fronte all’ installazione. www.latemar.it

Tra storia e tradizione i Carnevali più curiosi

Maschere, costumi dei più originali e fantasiosi, carri allegorici, scherzi, lanci di coriandoli, musica e l'immancabile profumo dei dolci tipici - grostoi e frittelle - e del vin brulè che pervade le strade dei paesi. Nelle valli alpine del Trentino la tradizione del Carnevale si carica di significati e riti ancestrali, legati ai cicli naturali e al rapporto stretto delle popolazioni con gli elementi naturali che si esprime attraverso le originali figure e i personaggi che li animano.

Particolarmente caratteristico il Carnevale Ladino, nel suggestivo scenario delle Dolomiti della Val di Fassa. In programma dal 17 gennaio al 25 febbraio propone le tradizionali “mascherèdes”, spettacoli satirici nell'antica lingua locale e le sfilate di "Bufòn", "Marascons" e "Lachè", che indossano le tipiche maschere di legno intagliate dagli artigiani scultori della valle, eredi di un’arte antica e sempre viva.

In Val di Fiemme, nel comune di Valfloriana, va in scena una delle feste di Carnevale più antiche delle Alpi. Sabato 22 febbraio, un lungo corteo di personaggi con maschere lignee e costumi sgargianti scenderà di villaggio in villaggio (il Comune è formato da 10 frazioni) per incontrarsi nella piazza di Casatta.

Il Carnevale di Grauno in Val di Cembra, in programma da venerdì 21 a domenica 23 febbraio e finale martedì 25 febbraio, rappresenta un vero e proprio filo diretto con epoche passate. È un rito animato dai giovani del paese e che culmina il martedì grasso con l’accensione dell’albero, simbolo di antichi riti precristiani di propiziazione e di fecondità. Questo momento conclusivo è preceduto da un complesso rituale che ha inizio con il prelievo del pino dai boschi sopra l’abitato e il trascinamento fino in paese, una rappresentazione teatrale dove si condanna l’ultimo maschio andato sposo, e infine l’innalzamento dell’albero nella “Busa del Carneval”.

Il Carnevale asburgico di Madonna di Campiglio dal 24 al 28 febbraio, rievoca i fasti e lo spirito dell'epoca che vide la principessa Sissi e l’imperatore Francesco Giuseppe soggiornare nella località alpina ai piedi delle Dolomiti di Brenta. Il clou di questo appuntamento, il Gran ballo imperiale nello splendido Salone Hofer, con dame e principi asburgici in splendidi abiti e gli immancabili valzer, sarà preceduto da sfilate in costume, fiaccolate, sciate in abiti d’epoca.