Al castello scomparso di Dolèda
Escursione invernale • Val di Fassa
Al castello scomparso di Dolèda
<p>Dal centro di Canazei, una passeggiata "calcarea" in purezza ai piedi del Colac e del massiccio del Gran Vernel tra boschi, prati e ponti sulla sponda sinistra dell’Avisio.</p>
<p>Alba, in fassano Dèlba, cioè parete rocciosa, è una frazione sovrastata dal costone roccioso di Dolèda, dalla colorazione molto chiara, essendo costituito da moli di calcare estremamente puro. Forse è questo colore ad aver forgiato l’immaginazione ladina con la leggenda di uno spirito che continua a vivere, proteggere e benedire l’abitato e la montagna. Si tratta dell’anima immortale di una nobildonna, Dolèda, che oggi vive anche in una scultura leggera in acciaio che si lascia attraversare dal vento, dai raggi del sole e dallo sguardo sul Col dei Rossi, il Belvedere di Canazei. L’opera è alta 3,60 metri ed è stata realizzata dall’artista fassano Andrea Dorigatti. Dolèda, narra la leggenda, visse in un castello meraviglioso dove custodiva una ricca vena d’oro. Il suo castello non esiste più ma, sempre secondo leggenda, le sue pietre preziose sono state utilizzate per costruire il campanile della chiesa di Alba dedicata a Sant’Antonio Abate.</p>