Verso il fronte russo
Immagini e impressioni di Aldo Salvadei 1941-1942
La Seconda Guerra Mondiale raccontata attraverso immagini, uniformi e testimonianze di medici e infermiere di guerra.
La mostra presenta una selezione di fotografie realizzate nel corso della Seconda Guerra Mondiale da Aldo Salvadei. Laureato in medicina e chirurgia a Padova, svolse a Trento l’attività di pediatra fino a quando non venne richiamato tra il 1941 ed il 1942 a prestare servizio militare come sottotenente medico sul treno ospedale n. 7, occupandosi prima del trasporto di feriti dal fronte jugoslavo e successivamente dal fronte russo. Protagonista della mostra, anche un'uniforme da infermiera volontaria della Croce Rossa Italiana appartenuta ad Antonietta Gerola, che restò servizio presso l'ospedale da campo n. 170 durante l'occupazione delle truppe italiane di Sebenico fra l'ottobre 1942 e l'aprile 1943. Tornata a Rovereto, dopo l'armistizio, lavorò presso il posto di soccorso della stazione ferroviaria dalla quale transitavano gli internati italiani e i prigionieri alleati verso i campi di prigionia in Germania. La sua opera non si limitò all'assistenza medica e alla distribuzione di viveri ma riuscì a far ricoverare ufficiali e soldati al Civico Ospedale per poi favorirne la fuga dalla prigionia. Dopo il conflitto la sua opera venne riconosciuta tramite la concessione di varie decorazioni fra le quali una croce al merito di guerra. L’uniforme è un dono dell'Ispettorato delle Infermiere Volontarie della Croce Rossa Italiana della Provincia autonoma di Trento.
La mostra presenta una selezione di fotografie realizzate nel corso della Seconda Guerra Mondiale da Aldo Salvadei. Laureato in medicina e chirurgia a Padova, svolse a Trento l’attività di pediatra fino a quando non venne richiamato tra il 1941 ed il 1942 a prestare servizio militare come sottotenente medico sul treno ospedale n. 7, occupandosi prima del trasporto di feriti dal fronte jugoslavo e successivamente dal fronte russo. Protagonista della mostra, anche un'uniforme da infermiera volontaria della Croce Rossa Italiana appartenuta ad Antonietta Gerola, che restò servizio presso l'ospedale da campo n. 170 durante l'occupazione delle truppe italiane di Sebenico fra l'ottobre 1942 e l'aprile 1943. Tornata a Rovereto, dopo l'armistizio, lavorò presso il posto di soccorso della stazione ferroviaria dalla quale transitavano gli internati italiani e i prigionieri alleati verso i campi di prigionia in Germania. La sua opera non si limitò all'assistenza medica e alla distribuzione di viveri ma riuscì a far ricoverare ufficiali e soldati al Civico Ospedale per poi favorirne la fuga dalla prigionia. Dopo il conflitto la sua opera venne riconosciuta tramite la concessione di varie decorazioni fra le quali una croce al merito di guerra. L’uniforme è un dono dell'Ispettorato delle Infermiere Volontarie della Croce Rossa Italiana della Provincia autonoma di Trento.