Devalle al Mart

A pochi anni dalla sua scomparsa, la prima retrospettiva in Italia su un grande maestro della pittura italiana. 75 opere suddivise in 9 momenti raccontano l’intero percorso creativo dell’artista Beppe Devalle, compresa la produzione più recente pressoché inedita. Il Mart di Rovereto ...

A pochi anni dalla sua scomparsa, la prima retrospettiva in Italia su un grande maestro della pittura italiana. 75 opere suddivise in 9 momenti raccontano l’intero percorso creativo dell’artista Beppe Devalle, compresa la produzione più recente pressoché inedita. Il  di Rovereto dedica una retrospettiva a (Torino, 1940 – Milano, 2013), pittore e docente prima all’Accademia Albertina di Torino, poi all’Accademia di Brera di Milano. Fra i grandi maestri della pittura contemporanea italiana, Beppe Devalle guardò attentamente alla storia dell’arte, per trovarne una nuova forza comunicativa. La mostra è divisa o periodi, tutti rappresentati nelle sale del : Attraverso i dipinti, i collage, le opere di grande formato, i fotomontaggi, gli ambienti e soprattutto i ritratti, affascinato dai protagonisti dello spettacolo, della politica, dell’informazione, Devalle osserva le irresistibili e seducenti caratteristiche della . Profondo conoscitore del linguaggio pubblicitario e delle regole della comunicazione, si fa interprete dell’attualità, cogliendone le contraddizioni. Ne emergono intensi ritratti psicologici nei quali vive un’analisi tanto pop quando profonda della realtà, composta di e di . Conoscitore acuto della grammatica del colore e della composizione, ha restituito il proprio sapere in , costruiti attraverso la più pura tecnica pittorica unita, a seconda dei diversi periodi, all’uso del colore, del collage, della sovrapposizione o delle inquadrature fotografiche, con tagli arditi e distorsioni. Convinto che l’arte fosse un lavoro, e come tale potesse essere imparato ed insegnato, Devalle difese il proprio pensiero e il proprio tempo dalle formalità pubbliche. Questo nonostante le numerose partecipazioni internazionali – tra le quali spiccano tre presenze alla Biennale di Venezia –, le mostre nei musei e nelle gallerie, i diversi premi. Derivano da questo atteggiamento una forte e una distanza dalle convenzioni di settore, così come dai confronti non indispensabili. Nella narrazione si inseriscono spunti personali, aneddoti privati e una tecnica dedotta dalla profonda conoscenza della tradizione pittorica. Quello di Beppe Devalle può essere considerato un talento colto, completo, studiato, la cui caratteristica principale è l’. La mostra è un progetto corale a cura di un composto da studiosi che conobbero, frequentarono o lavorarono con Devalle: Carlo Bertelli, Paolo Biscottini, Barbara Cinelli, Flavio Fergonzi, Daniela Ferrari, Maria Mimita Lamberti, Sandra Pinto, Giovanni Romano, Dario Trento, Alessandro Taiana. Il gruppo di lavoro è stato sostenuto dal coordinamento prezioso di e, rispettivamente moglie e figlia dell’artista, che per prime si sono spese per la realizzazione di questo fondamentale progetto espositivo.