C'era una volta la peste: Venezia e Rovereto
Le misure di contenimento del morbo tra '500 e '600
Una mostra che, attraverso il passato guarda al presente.
L'esposizione parte dalle grandi pandemie storiche toccando tematiche che riportano immediatamente e in modo straordinariamente suggestivo alla nostra attualità. Senza un vaccino, senza medicinali specifici, senza norme igieniche adeguate, di fronte ad un morbo devastante e inarrestabile, la Repubblica di Venezia per contrastare la diffusione della peste si affida alle sole misure che all’epoca apparivano efficaci, diventando antesignana delle misure di prevenzione: la disinfezione, il distanziamento, l’isolamento, le erbe officinali, le preghiere. Le grandi epidemie non conoscono confini e Rovereto non fa eccezione, trovandosi costretta a seguire un percorso del tutto simile, disponendo la chiusura della città, i limiti nella circolazione delle persone e delle merci, e costruendo un’ampia rete di lazzaretti, luoghi destinati ad isolare più che a curare le persone infette. Attraverso documenti, oggetti, volumi antichi e stampe di medicina, astrologia, farmacia, osservando le mappe del contagio e le testimonianze della devozione popolare, la mostra “C’era una volta la peste: Venezia e Rovereto” racconta una storia che ognuno di noi in realtà conosce già. Specchiarsi in questa storia, che non ci è poi così lontana né così estranea, conduce a un confronto ricco di rimandi e suggestioni. Nel percorso, anche uno sguardo alle espressioni religiose come elemento di coesione: affiancate alle misure di sicurezza, contribuivano alla ‘tenuta del sistema' e al suo rilancio, con i grandi cantieri di templi votivi. Intorno a questi luoghi della fede nasce una tradizione di pellegrinaggio tra sacro e profano, viva ancora oggi. La mostra è pensata anche per come progetto educativo per le scuole per raccontare e spiegare ai più giovani alcuni aspetti della storia delle pandemie che hanno sconvolto l'Europa secoli fa e tutto il mondo ancora oggi. Fino al 9 gennaio 2021 visita guidata la domenica pomeriggio alle ore 16.00, compresa nel costo del biglietto d'ingresso.
L'esposizione parte dalle grandi pandemie storiche toccando tematiche che riportano immediatamente e in modo straordinariamente suggestivo alla nostra attualità. Senza un vaccino, senza medicinali specifici, senza norme igieniche adeguate, di fronte ad un morbo devastante e inarrestabile, la Repubblica di Venezia per contrastare la diffusione della peste si affida alle sole misure che all’epoca apparivano efficaci, diventando antesignana delle misure di prevenzione: la disinfezione, il distanziamento, l’isolamento, le erbe officinali, le preghiere. Le grandi epidemie non conoscono confini e Rovereto non fa eccezione, trovandosi costretta a seguire un percorso del tutto simile, disponendo la chiusura della città, i limiti nella circolazione delle persone e delle merci, e costruendo un’ampia rete di lazzaretti, luoghi destinati ad isolare più che a curare le persone infette. Attraverso documenti, oggetti, volumi antichi e stampe di medicina, astrologia, farmacia, osservando le mappe del contagio e le testimonianze della devozione popolare, la mostra “C’era una volta la peste: Venezia e Rovereto” racconta una storia che ognuno di noi in realtà conosce già. Specchiarsi in questa storia, che non ci è poi così lontana né così estranea, conduce a un confronto ricco di rimandi e suggestioni. Nel percorso, anche uno sguardo alle espressioni religiose come elemento di coesione: affiancate alle misure di sicurezza, contribuivano alla ‘tenuta del sistema' e al suo rilancio, con i grandi cantieri di templi votivi. Intorno a questi luoghi della fede nasce una tradizione di pellegrinaggio tra sacro e profano, viva ancora oggi. La mostra è pensata anche per come progetto educativo per le scuole per raccontare e spiegare ai più giovani alcuni aspetti della storia delle pandemie che hanno sconvolto l'Europa secoli fa e tutto il mondo ancora oggi. Fino al 9 gennaio 2021 visita guidata la domenica pomeriggio alle ore 16.00, compresa nel costo del biglietto d'ingresso.